Malattie professionali: nella provincia di Taranto numeri da guerra civile
TARANTO – «Sul fronte delle malattie professionali i dati sono da guerra civile: i casi dichiarati nella nostra provincia rappresentano un terzo di tutta la Puglia». L’allarme lanciato dal dottor Giuseppe Gigante, direttore dell’Inail ionico, si basa sull’inesorabilità dei numeri: nel giro di otto anni, dal 2003 al 2010, le malattie professionali denunciate sono passate da 504 a 671.
Al primo posto ci sono quelle riguardanti il sistema nervoso e gli organi di senso (193), seguite dalle malattie del sistema osteo-articolare, dei muscoli e del tessuto (188), dai tumori (153) e dalle malattie dell’apparato respiratorio (95). Decisamente più bassi sono i numeri relativi ai disturbi psichici (14), alle malattie del sistema circolatorio (11), della cute e del tessuto sottocutaneo (9), dell’apparato digerente (4), endocrine (3), e del sangue (2).
Particolarmente grave, ma non si tratta di una novità, è il dato relativo ai tumori: «La situazione è abbastanza pesante se consideriamo che siamo passati dagli 80 casi del 2003 ai 153 del 2010 – spiega il dottor Gigante – il peggioramento ha cominciato a manifestarsi in maniera evidente dal 2007 per poi assestarsi su livelli estremamente alti. Non tutti i tumori denunciati, però, sono di natura professionale».
E’ sul complesso delle malattie professionali che il territorio ionico mostra grande sofferenza: «I dati sono spaventosi – sottolinea il direttore – basta fare un confronto con altre realtà regionali per rendersene conto. Se a Taranto siamo a 671 casi, nella provincia di Bari, dove esiste un bacino molto più ampio, arrivano a 195: un abisso. Se non si inverte la rotta, continueremo ad avere sempre questi risultati. Bisogna fare in modo che anche in questo ambito si affermi la cultura della prevenzione come sta avvenendo con gli infortuni».
Un appello che viene rivolto alle aziende di tutti i livelli, da quelle più grandi a quelle più piccole: «La strada della repressione funziona fino ad un certo punto – dice il dottor Gigante – per questo motivo l’Inail ha deciso di muoversi anche in altre direzioni dando dei finanziamenti alle aziende affinché modifichino i loro strumenti – e aggiunge – se fai usare un martello pneumatico privo del percussore che permette di ammortizzare il colpo, dopo 5-6 anni il lavoratore non sarà in grado di stringere tra le mani nemmeno un giravite».
Infine, una parentesi sul mobbing. Nella provincia ionica, anche in questo ambito, emerge un trend negativo: dai 10 casi del 2006 ai 21 del 2008. E’ un dato che deve preoccupare? Il direttore dell’Inail invita a valutare questo fenomeno con prudenza facendo intuire che tra coloro che denunciano, c’è anche qualcuno che ci marcia.
Alessandra Congedo