Aeroporto di Grottaglie: le previsioni sul traffico passeggeri nel Piano di Sviluppo 2030

TARANTO – E’ stata avviata lo scorso 3 aprile, presso il Ministero dell’Ambiente, la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) riguardante il “Piano di sviluppo aeroportuale dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie” che prevede “interventi sulle vie di rullaggio e sui piazzali aeromobili nord e sud, la realizzazione del piazzale area merci, degli edifici land side, air side e degli edifici per l’industria aeronautica. Inoltre sono previsti interventi sulla viabilità, sui parcheggi e sugli impianti tecnologici e la realizzazione di infrastrutture per la ricerca sperimentale in campo aeronautico”.

A proporre il Piano è  l’ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Si legge nella relazione generale:  “L’Aeroporto di Taranto Grottaglie si colloca, rispetto al suo bacino, in un’area geografica di sicuro interesse strategico, protesa nel Mar Mediterraneo, i cui confini regionali sono per buona parte anche confini nazionali e quindi con una forte natura trans-frontaliera.

Questa particolare collocazione fa sì che il territorio di riferimento, la regione Puglia, rivesta un ruolo di importanza nazionale. Nella specializzazione degli aeroporti, lo scalo di Taranto Grottaglie potrà costituire infatti un asset strategico per la sperimentazione aeronautica e la logistica nella Regione Puglia e nel Mezzogiorno d’Italia, e al contempo porsi come piattaforma logistica integrata per lo sviluppo e la ricerca nel settore aeronautico, proponendosi come luogo idoneo per i Test Range dell’aviazione e, non ultimo, per i mezzi a pilotaggio remoto”.

Particolarmente interessante è ciò che si legge a pagina 56 sulle previsioni riguardanti il traffico passeggeri: “Lo sviluppo del settore aeronautico e la localizzazione di tali attività all’interno dell’aeroporto, sia per la produzione di componenti (in maniera analoga a quanto avviene oggi nel caso dell’Alenia), sia per le attività di sperimentazione di velivoli di nuova generazione, costituiscono pertanto non solo un elemento di sviluppo strategico per l’aeroporto, quanto anche un fattore di incremento della domanda di traffico.

Il riconoscimento di tale correlazione ha indotto a prevedere una domanda di traffico passeggeri verso i principali hub nazionali, seppur di entità modesta, generata dalla presenza delle aziende del comparto aeronautico presso l’Aeroporto di Taranto Grottaglie, e che, di fatto, non entra in contrasto con gli aeroporti di Bari e Brindisi”. 

Dal 2010, l’Arlotta  è aeroporto doganale e nel 2013 è stato inserito nella lista degli aeroporti di rilevanza nazionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’aerostazione passeggeri non è attualmente soggetta alla gestione regolare di flussi di passeggeri in arrivo e in partenza, né di movimenti di voli di linea, ma solo di voli charter. Ma nella relazione si ricorda anche che “ci sono state molte proposte di attivazione di voli passeggeri, le ultime delle quali effettuate dall’Air Italy nel maggio 2011 e dalla City Line Swiss nel Gennaio 2014”.

Traffico commerciale passeggeri

“La presenza di più aziende ed attività aeronautiche  – viene spiegato nella relazione – è tale da indurre una domanda di traffico passeggeri indipendente dal contesto territoriale e propria della funzione di piattaforma logistica attribuita all’aeroporto dalla pianificazione di settore.

Conseguentemente all’attivazione di collegamenti di linea con i principali hub nazionali, che, seppur con bassissima frequenza, sono necessari a favorire la presenza e lo sviluppo di tali aziende, si presume un incremento della mobilità territoriale.

Inoltre, è presumibile ritenere che la forte vocazione turistica del territorio e l’apertura dello scalo al traffico commerciale passeggeri possano favorire nuove opportunità di sviluppo del settore turistico e quindi la presenza di voli charter nel periodo estivo. 

Per quanto riguarda la componente di linea, si prevede inizialmente l’attivazione di due collegamenti con frequenza bisettimanale, operati con aeromobili di tipo regional aircraft e con capacità di carico variabile tra i 50 e i 100 passeggeri/volo del tipo ATR 72-500, Saab2000 e Embraer E175.

Considerando una media di circa 70 passeggeri per movimento e un totale di 416 voli annuali, il volume annuo di passeggeri che ne deriva è dell’ordine di oltre 29.000 pax/anno. A tale valore si aggiunge quello indotto dall’attivazione di collegamenti charter nel periodo estivo (giugno-settembre), con una frequenza di due voli a settimana ovvero nel complesso 64 operazioni nei quattro mesi considerati.

Tali voli, operati con aeromobili di tipo narrow-body del tipo Airbus A320-200 e Boeing 737-800 con capacità di carico di circa 150 passeggeri/aereo, inducono un volume annuo di circa 9.600 passeggeri. Complessivamente, il volume di traffico aereo passeggeri che si prevede al 2030 si quantifica in circa 39.000 passeggeri e 480 movimenti”.

L’obiettivo primario perseguito dal Piano di Sviluppo Aeroportuale 2030 consiste nel “determinare quelle condizioni di assetto aeroportuale e dotazione infrastrutturale che siano atte a valorizzare quel complesso di fattori di competitività, dalla localizzazione geografica alla presenza di un “ecosistema” produttivo e di ricerca in campo aeronautico ed aerospaziale, che fanno dell’Aeroporto di Taranto Grottaglie un polo di eccellenza non solo nel comparto pugliese, quanto anche in quello nazionale ed internazionale”.

Per approfondire: http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1758

About the Author

Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".