Ilva, commissione Ue: non imponiamo cessioni di attività specifiche

Ilva Taranto

BRUXELLES – La Commissione Ue “non impone” cessioni di attività “specifiche”, ma “analizza quelle proposte dalle imprese e valuta se rispondono alle preoccupazioni identificate dalla concorrenza”. Lo ha detto un portavoce dell’antitrust europeo rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulla lettera che il Lussemburgo ha inviato a Bruxelles sul caso Ilva-ArcelorMittal.

“Capiamo che quando una fusione porta ad un disinvestimento questo possa essere fonte di incertezza e preoccupazione per le aziende e i lavoratori, ma l’obiettivo della Commissione è di assicurare che ogni asset ceduto continui ad esercitare concorrenza sulle aziende che si fondono”, ha detto il portavoce.

L’antitrust europeo ribadisce che l’analisi della fusione Ilva-ArcelorMittal è ancora “in corso”, e che la scadenza legale per la decisione è il 23 maggio. “Non possiamo predire il risultato, non abbiamo preso una decisione finale”, ha detto il portavoce che non conferma le indiscrezioni circolate sulla stampa circa un via libera alla fusione già accordato.

“Nei procedimenti di fusione è responsabilità delle aziende coinvolte affrontare i dubbi sulla concorrenza identificati dalla Commissione”, che poi valuta i rimedi sulla base dei feedback del mercato. Ma i riedi sono sempre “una scelta commerciale delle aziende”.

La Commissione ovviamente non ha alcun interesse a far chiudere gli stabilimenti Ilva in Belgio e Lussemburgo, anzi, lo riterrebbe controproducente dal punto di vista della concorrenza che diminuirebbe, rafforzando ArcelorMittal. Per questo Bruxelles sottolinea che “approveremo i rimedi proposti solo se saremo convinti che gli asset ceduti continueranno ad essere operati su base durature e sostenibile nelle mani del nuovo proprietario. E non approveremo una cessione dove ciò non venga assicurato”. (Ansa)