Il turismo locale tra sballo giovanile e offerta culturale

Una località turistica dovrebbe vivere grazie agli introiti dei visitatori che risiedono nelle strutture ricettive e acquistano nei locali oggetti e servizi. Un processo virtuoso in cui le attività commerciali fatturano, guadagnano e pagano imposte e tasse, ricevendone in cambio servizi efficienti.

Questo è, semplificando, quanto avviene dove il turismo funziona davvero. Un’efficiente strategia di marketing territoriale che promuove le bellezze del territorio e si autoalimenta con il passaparola dei vacanzieri soddisfatti. Affinché ciò avvenga, assieme a collegamenti capillari e il lavoro delle istituzioni locali, è necessario che imprenditori e negozianti applichino efficacemente azioni di marketing locale mirate e funzionali alle loro singole necessità.

Eppure sono diversi i casi di città che si lamentano dell’eccessiva presenza di visitatori. Un caso a noi vicino è quello di Gallipoli, dove diversi esercenti criticano lo scarso interesse a spendere delle decine di migliaia di giovani che scendono nel Salento. Una piaga più volte manifestata negli ultimi anni, unita alla poca educazione e attenzione per le strutture e i residenti, vittime degli eccessi di molti giovani turisti.

Gallipoli e i turisti dello sballo

Perché accade? Basta analizzare chi decide di spendere le proprie vacanze in zona. Si tratta spesso di giovani tra i 18 e i 30 anni di ambo i sessi. Studenti e lavoratori di diversa nazionalità, attirati dal mare e dai tanti luoghi di divertimento presenti. Il budget è limitato e viene speso solitamente in questo modo:

  • abitazione affittata su airbnb in gruppo o in strutture con prezzi relativamente bassi
  • accessi alle spiagge
  • cibo economico, se non preparato autonomamente
  • alcolici
  • discoteche

Chi ne trae beneficio? Certamente non molti. Se ne deduce facilmente che non c’è tutto questo vantaggio, soprattutto se consideriamo i problemi di ordine e decoro pubblico creati dalle tantissime persone che affluiscono a Gallipoli.

Il problema dell’ordine pubblico

L’errore strategico è da ritrovare all’inizio del successo di Gallipoli come meta turistica. Cittadina di mare, si posiziona come attrazione turistica per giovani con il successo di alcune spiagge che diventano anche discoteche sul mare.

Dalla voglia di turismo a diventare la capitale della movida giovanile, il passo è breve. Con tutti i problemi che ne derivano.

L’amministrazione comunale, davanti all’evidenza di un’invasione irrispettosa delle regole del vivere civile, ha pubblicato delle regole di buona convivenza.

Il vademecum del turista, secondo l’obbligo stabilito, dovrà essere esposto all’esterno di tutte le strutture ricettive. Il mancato rispetto delle regole potrebbe costare ai trasgressori anche l’allontanamento.

Eccole elencate direttamente dal sito del Comune di Gallipoli:

  1. Durante il vostro soggiorno rivolgete attenzione ad un accurato uso dell’acqua e dell’energia elettrica.
  2. Visite o incontri con amici o familiari si svolgano in un ambito di cortese rispetto della privacy dei vicini.
  3. Le stanze, le suppellettili e quanto messo a disposizione siano usate con l’attenzione che un padrone ha per le proprie cose.
  4. Il conferimento della spazzatura sia fatto secondo le norme del luogo e negli appositi cassonetti e, comunque, con criteri di buona educazione.
  5. A fine soggiorno, i rifiuti di qualsiasi genere siano messi nelle condizioni di essere smaltiti in modo appropriato e non abbandonati per strada.
  6. Si abbia la cortesia di evitare schiamazzi o rumori molesti di ogni genere, in particolare modo nelle ore pomeridiane e notturne, per consentire ad altri ospiti o abitanti del vicinato di poter usufruire del giusto riposo.
  7. Si rammenta che in caso di reiterata inosservanza (in particolar modo del punto 6 del regolamento) si può incorrere in una rescissione del contratto di servizio.

Da quanto scritto, si capisce la gravità della situazione. Certo, alcune regole sono già oggetto di leggi vigenti, ma sappiamo che loro applicazione è un problema tutto italiano.

Quale turismo per Taranto?

In questo periodo il tema del rilancio, anzi diremmo del lancio turistico di Taranto è sulla bocca di molti. E’ stato al centro della recente campagna elettorale, ma di azioni concrete continuano a vedersene poche. Le nostre eccellenze? Il Castello Aragonese e il museo MArTA.

Due importanti riferimenti culturali che possono essere la base, assieme a tante altre realtà, per uno sviluppo turistico diverso. Qualcosa di diverso rispetto ai soli assembramenti giovanili e dove si promuova adeguatamente la cultura del territorio.

Cosa sarebbe meglio per il futuro di Taranto? Giovani in cerca di sballo, oppure persone interessate a vivere un’esperienza diversa? Riposo sulle nostre spiagge e accrescimento personale grazie all’importante offerta culturale del territorio.

Noi la nostra idea ce l’abbiamo. Torneremo a parlarne su Inchiostro Verde. Se hai voglia, vieni a visitarci su Ressa.it (e se vuoi vederci operare sul campo, visita il nostro eCommerce Portierecalcio.it) e contattaci per fare una chiacchierata assieme. E’ giunto il momento di ottenere tutti assieme, quello che meritiamo. Per noi e la nostra terra.

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