Export agroalimentare: in crescita dell’8%

Il 31 ottobre scorso si è concluso Expo 2015, l’esposizione universale dedicata all’alimentazione. Umbriazest.com, il sito dedicato ai prodotti alimentari umbri di alta qualità, che rivolge particolare attenzione alla filosofia del mangiare slowin occasione della fine dell’anno, ha voluto raccogliere dati utili a capire se e in che modo l’Esposizione Universale abbia effettivamente influito in maniera positiva sulla produzione e sull’esportazione dell’agroalimentare made in Italy.

Ci sono buone notizie. Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e agroalimentarel’Istat registrano nei primi 9 mesi del 2015 una crescita dell’export agroalimentare dell’8% rispetto allo scorso anno. In quest’ottica l’impatto dei prodotti a qualità certificata nel belpaese è rilevante. Basti pensare che l’intero territorio vanta ben 796 denominazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica protetta), i quali riescono a coinvolgere tutti i territori del Paese, che si sono distinti nell’ambito di Expo 2015.

La Lombardia brindail suo celebre Franciacorta DOP, vino ufficiale dell’esposizione, tira le somme e chiude l’evento con 21.000 bottiglie stappate per un fatturato totale della mescita di 1,5 milioni di euro e una crescita nel primo semestre 2015 del 10,6% sullo stesso periodo del 2014. Con l’Expo il Consorzio ha reso note le sue caratteristiche ecosostenibili: un terzo delle vigne è certificato biologico e il rimanente è a basso impatto ambientale.

Anche per la Toscana ci sono buone novelleil secondo trimestre 2015 vede una grande crescita per l’export dei vini del Chianti (+37,7%), i quali registrano le straordinarie performance ottenute sul mercato USA del +65,8%Eccellente risultato anche per il Lazio e la Sardegna, che insieme alla provincia di Grosseto sono le zone di provenienza del latte destinato alla trasformazione del formaggio Pecorino Romano DOP che registra il 19,2% d’incremento quantitativo di prodotto destinato ai mercati esteri.

Tra i protagonisti della Regione Emilia-Romagna troviamo la Mortadella Bologna IGPuno degli insaccati più amati all’estero ma al contempo tra i più contraffatti a causa dell’ormai noto fenomeno dell’italian sounding (ovvero l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per promozionare e commercializzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese)Nell’ambito dell’Expo sono stati venduti 100 mila piatti di mortadella per un fatturato che raggiunge gli 800.000 euro.

 La Sicilia ha brillato di luce propria grazie all’oro rosso del Pomodoro di Pachino IGP, all’arancia di Ribera DOP, il limone di Siracsa IGP, oltre ovviamente ai tantissimi altri prodotti tipici rinomati. Nei sei mesi di Expo nel Padiglione Italia e nei cluster cioccolato e vino, la piccola Umbria si è distinta tra le grandi attrattive internazionali ed ha ricevuto riscontri positivi da pubblico ed istituzioni.

In particolare durante le due settimane di mostra temporanea dedicata esclusivamente alla Regione, circa 30.000 visitatori hanno apprezzato i suoi prodotti di alta qualità. L’Umbria può contare su 70 prodotti tradizionali, 9 Dop-Igp e 15 vini Docg-Doc tra cui vini, olii, cereali e salumi. E’ proprio su questi prodotti che il portale Umbriazest.com puntaAnche il nostro portale, in seguito all’Expo ha giovato di una maggiore attenzione da parte del pubblico per il mangiare slow e per le buone tradizioni della nostra antica regione” ha commentato lo staff di UmbriaZest.com.

 

Be the first to comment on "Export agroalimentare: in crescita dell’8%"

Tinggalkan komentar