Ilva, Capriulo al sindaco: “Quali azioni in caso di criticità?”

P1010359TARANTO  “Chiediamo quali azioni intende porre in essere il sindaco per dare esecuzione alle raccomandazioni della Asl, soprattutto d’informazione della cittadinanza in occasioni di possibili criticità della qualità dell’aria Taranto, e cioè soprattutto quando i valori di Pm10 superano i 25 microgrammi per metro-cubo, evento che nell’anno 2015, fino ad ottobre, si è verificato già più  volte nelle aree vicine alla zona industriale, soprattutto nei giorni definiti di “wind days” (cioè ventose)”. E’ quanto si legge in una lettera che Dante Capriulo, capogruppo di “Noi Democratici-Per le Città che Vogliamo”, rivolge al sindaco Ezio Stefàno. Chiaro il riferimento alla relazione della Asl del 4 dicembre 2015 contenente  “Misure cautelative in occasione di possibili criticità dello stato di qualità dell’aria a Taranto”.

“Abbiamo avuto modo di partecipare all’incontro da lei promosso con ASL ed ARPA Puglia del 10 dicembre 2015, in qualità di componenti della commissione consiliare ambiente – scrive Capriulo – abbiamo con attenzione ascoltato le illustrazioni dei pareri tecnici forniti dei massimi dirigenti degli organi citati, apprendendo anche degli avanzamenti fatti in materia di prevenzione sanitaria della popolazione esposta e del registro tumori.

Sul fronte strettamente ambientale e sanitario, in verità, si è discusso di un solo elemento inquinante – il PM10 e dei suoi inquinanti collegati come il Benzo a Pirene [B(a)p]- principalmente proveniente dall’azienda Ilva. Come noto l’inquinamento a Taranto e ben più complesso e strutturato e, purtroppo, non riguarda solo l’aria. Apprendiamo con favore che dal 2012 i valori di Pm10, su tutta la città, si sono drasticamente ridotti secondo i dati forniti dagli istituti preposti. Le motivazioni sono facilmente desumibili. Riteniamo altresì che molto debba essere ancora fatto. Ma come riferito anche nel corso dell’incontro tali valori, seppur ridotti, si innestano su una popolazione che negli anni passati ha dovuto subire livelli di inquinamento ben più alti.

Per tale motivo, a nostro avviso, dobbiamo prestare particolare attenzione anche a quei valori di raccomandazioni – definiti “di massima precauzione” – che sono stati inviati dalla ASL al Comune di Taranto con nota del 4/12/2015 e finiti anche sulle cronache nazionali. Pertanto le chiediamo quali azioni intende porre in essere per dare esecuzione alle raccomandazioni anzidette, soprattutto d’informazione della cittadinanza in occasioni di possibili criticità della qualità dell’aria Taranto, e cioè soprattutto quando i valori di Pm10 superano i 25 microgrammi per metro-cubo, evento che nell’anno 2015, fino ad ottobre, si è verificato già più  volte nelle aree vicine alla zona industriale, soprattutto nei giorni definiti di “wind days” (cioè ventose).

Riteniamo inoltre che in questo momento di alta preoccupazione della popolazione tarantina sulle materie ambientali, soprattutto correlati alla salute, memori delle omissioni del passato anche recente, massima deve essere la capacità del Comune di informare e far partecipare tutti i soggetti che responsabilmente vogliono dare un contributo serio e scientifico alla tutela della salute dei cittadini: dalle rappresentanze istituzionali e degli ordini professionali, alle associazioni ambientaliste e dei lavoratori maggiormente rappresentative. Individuando iniziative d’informazione e consultazione, finalizzate ad assicurare, in materia ambientale, la massima trasparenza per i cittadini, in conformità della Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998 (resa esecutiva con legge 16 marzo 2001, n. 108). Ci permettiamo di avanzarle anche una proposta, e cioè di istituire un’apposita consulta sul modello del Garante per l’AIA all’ILVA, esperienza troppo frettolosamente archiviata”.

 

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