Puglia, imprese in difficoltà: virtuosa solo una su quattro

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economiaIl sistema dei pagamenti commerciali delle imprese italiane è mutato radicalmente con il perdurare della crisi: nei primi tre mesi del 2015 rimangono stabili i buoni pagatori ma continua ad aumentare il numero di imprese che saldano le fatture con gravi ritardi, un fenomeno oramai consolidato che sta mettendo in difficoltà molti fornitori. All’interno di questo scenario, nel primo trimestre dell’anno in corso, la Puglia ha mostrato difficoltà nei pagamenti commerciali. Solo il 25% delle imprese del territorio ha infatti saldato puntualmente le fatture ai propri fornitori, mentre il 49,4% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e ben il 25,6% con un ritardo oltre i 30 giorni. La Puglia inoltre mostra una performance di pagamento nettamente inferiore alla media italiana (36,7% di imprese puntuali, 15,7% di imprese oltre i 30 giorni di ritardo) ma migliore di quella del Sud e le Isole (22,4% di imprese puntuali)

Una situazione in cui si segnala anche la preoccupante crescita dei ritardi oltre i 30 giorni dai termini concordati, che dal 2010 ad oggi hanno conosciuto un incremento del 204,8%. Nel contempo, sempre rispetto a 5 anni fa appaiono in calo del 11,7% le imprese con ritardi entro 30 giorni dalla scadenza e in diminuzione del 29,9% i buoni pagatori. È quanto si evince dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese pugliesi nel primo trimestre 2015.

Barletta Andria Trani risulta la provincia più virtuosa della Puglia con il 31,5% di imprese puntuali nei pagamenti commerciali, seguita da Bari (27,9%), Lecce (23,6%) Foggia (22,8%), Taranto (22,3%). Chiude la classifica Brindisi con il 21,2% di pagamenti alla scadenza. Per quanto riguarda il dettaglio della dimensione aziendale della regione Puglia le piccole realtà sono le più puntuali nei pagamenti con una percentuale di buoni pagatori del 25,2% a fronte però di un 27,3% di gravi ritardi. Situazione opposta per le grandi realtà, puntuali solo nel 14,8%, stessa percentuale per quanto riguarda i ritardi gravi. Il settore economico che mostra le maggiori criticità è il Commercio al dettaglio, punto finale di tutte le filiere: solo il 18,8% delle imprese del comparto è puntuale, mentre il 35,2% salda i fornitori con grave ritardo. Si distinguono in positivo invece i Servizi finanziari con il 53,6% di imprese puntuali, solo l’11,4% invece si dimostra un cattivo pagatore.

La Puglia mostra performance di pagamento inferiori alla media Italiana e vede le sue imprese in difficoltà nel gestire i pagamenti verso i fornitori: a preoccupare maggiormente sono i ritardi gravi che colpiscono il 25% delle imprese locali”, commenta Marco Preti, amministratore delegato CRIBIS D&B. “Durante la crisi le aziende hanno vissuto un forte cambiamento nella gestione dei pagamenti e del credito commerciale e ora è possibile tirare le somme di questo nuovo contesto. Da un lato, le aziende operano oggi in un ambiente più complesso e rischioso rispetto al passato: fallimenti più frequenti, maggiore volatilità dell’affidabilità delle controparti, forte rischio di ritardi e insoluti anche dai clienti storici più fidelizzati. Dall’altro, hanno imparato a gestire meglio il credito commerciale, rendendolo un elemento centrale della gestione della clientela”.

La conferma arriva proprio dall’osservatorio privilegiato su migliaia di clienti rappresentato da CRIBIS D&B: le aziende che hanno raggiunto i migliori risultati sono quelle che hanno affrontato il problema dei ritardi e degli insoluti con un approccio più evoluto e sofisticato, adottando ad esempio un più attento monitoraggio della clientela e differenziando le strategie in funzione della tipologia di clientela. “In altre parole – conclude Preti – le imprese che hanno investito nella gestione del credito commerciale, in procedure, strumenti e persone, possono ora affrontare la ripresa con maggiore sicurezza e fiducia”.

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