Vertenza Ipercoop, Filcams Cgil spiega il “no” alla proposta di Coop Estense

ipercoopTARANTO – L’esito dell’ultimo incontro tra organizzazioni sindacali e Coop Estense, tenuto a Bari lo scorso 14 maggio, non ha permesso di trovare un accordo.  L’impegno dei sindacati è mirato alla ricerca di un’alternativa alle terziarizzazioni e ai licenziamenti decisi dalla cooperativa nelle scorse settimane. Ricordiamo che in Puglia la procedura di mobilità avviata da Coop Estense interessa 147 lavoratori, di cui 15 a Taranto. 

La proposta illustrata da Coop Estense, respinta dalle organizzazioni sindacali, prevede il recupero di  300.000 euro attraverso questi passaggi: la terziarizzazione sperimentale per due anni dei reparti grocery di tre ipermercati non specificati; i lavoratori in esubero saranno posti in cassa integrazione per la fase di sperimentazione; dei reparti pescheria se ne discuterà in futuro. La Filcams CGIL ha ribadito la totale contrarietà a condividere qualsiasi percorso di terziarizzazione. “L’eventuale accordo – si legge in una nota – dovrà escludere per il presente e per il futuro la possibilità di cedere a terzi un qualsiasi reparto”.

Coop Estense intende, inotre, recuperare 1,3 milioni di euro attraverso interventi sul Contratto Integrativo Aziendale e cioè: sospensione delle maggiorazioni domenicali; sospensione di 24 ore di permessi retribuiti; sospensione di indennità speciali di funzione e sospensione della mensa. Eventuali 500.000 euro verrebbero recuperati attraverso la sospensione degli istituti variabili EVP ed RVM.  La società pensa ad una sospensione della parte normativa del CIA (ma il recupero economico non viene quantificato), e si dice disponibile ad un intervento di recupero sulle indennità dei quadri attraverso il progressivo assorbimento degli aumenti contrattuali (anche questo recupero economico non è quantificato).

Da parte sua, la Filcams CGIL si dice disponibile ad un intervento sul costo del lavoro a determinate condizioni: salvaguardare la parte normativa ed applicarla a pieno, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro; sospendere temporaneamente alcune voci di costo per un intervento che sia al di sotto di 1 milione di euro; elaborare un sistema di compensazione delle voci fisse della retribuzione attraverso quanto maturato dalle voci variabili; intervenire in modo equo sulle retribuzioni di tutti i livelli della cooperativa. Come già anticipato da InchiostroVerde, il confronto tra sindacati e azienda è stato aggiornato al prossimo 21 maggio, ultima data utile per tentare un accordo prima di arrivare al Ministero del Lavoro.E i lavoratori restano col fiato sospeso.

Alessandra Congedo

 

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