Ex Miroglio, fine di un incubo?        

 Chiuso l’iter per la VIA della società che si occuperà della produzione di imballaggi per l’ortofrutta. Nardoni: “un progetto di simbiosi industriale che punta alla ricollocazione occupazionale ma anche all’integrazione con il mondo rurale”

MIROGLIOFinalmente una bella notizia. O almeno è questo ciò che sperano i lavoratori ex Miroglio di Ginosa, che attendono da anni di tornare a lavoro dopo la chiusura dello stabilimento nel lontano 2008. La notizia arriva da Bari, per bocca dell’assessore all’Agricoltura Fabrizio Nardoni, che rende noto come martedì si è concluso l’iter della Conferenza di Servizi per il rilascio della VIA alla Logistic & Trade, la società che nel piano di reinsediamento relativo all’area occupazionale dell’ex Miroglio di Ginosa si occuperà di produzione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli.

Un progetto di simbiosi che mostra ancora una volta l’alta capacità di attrarre investimenti partendo anche dal settore rurale che molto può ancora esprimere, occupandosi ora anche dell’indispensabile ricollocazione degli ex lavoratori tessili in mobilità ormai da alcuni anni”. Così l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che rende noto la fine di un percorso che dopo quasi sette anni di vertenza conserva il potenziale produttivo e il bacino occupazionale di una provincia in forte crisi. Per rinfrescare la memoria, bisogna tornare indietro allo scorso 19 settembre, quando presso il ministero dello Sviluppo economico, si svolse il vertice decisivo per la riconversione industriale dello stabilimento ex torci-tessitura di Ginosa. Come si ricorderà, l’opificio di oltre 55mila metri quadri al coperto fu ceduto in comodato d’uso per metà della sua estensione alla “Logistic & Trade Srl” dal comune di Ginosa, che acquisì la proprietà dello stabilimento al prezzo simbolico di un euro, dopo un accordo con il gruppo tessile di Alba.

Il 28 maggio dello scorso anno, la “Logistic & Trade Srl” presentò una manifestazione d’interesse che prevedeva un progetto per la produzione di materiale d’imballaggio per prodotti ortofrutticoli. L’azienda in questione è di Castellaneta ed opera nel commercio all’ingrosso di vari prodotti di consumo. Il progetto di piano industriale che fu presentato alla Regione, prevedeva l’assunzione di 30 ex dipendenti della Miroglio. Il 19 giugno dello scorso anno, Puglia Sviluppo (società per azioni che ha lo scopo di concorrere, in attuazione dei piani, programmi e indirizzi del socio unico Regione Puglia, allo sviluppo economico e sociale del territorio per conto e su richiesta della Regione attraverso la realizzazione di attività di interesse generale) espresse parere positivo al progetto della Logistic & Trade, concedendo l’ok per un finanziamento pubblico ammontante a 4 milioni di euro. Dopo una serie di incontri, e dopo che nei giorni di settembre antecedenti al vertice romano venne effettuato anche un collaudo del quadro elettrico (con le luci esterne dello stabilimento che si riaccesero per la prima volta dopo tanti anni), il vertice di Roma portò all’accordo quadro tra la “Logistic & Trade Srl” e i sindacati.

Innanzitutto, l’intesa siglata quel giorno prevedeva l’assunzione tra le 45 e le 50 unità, dunque superiori alle iniziali 30 proposte dall’azienda. Siccome però a breve sarebbero scaduti gli ultimi ammortizzatori sociali per 68 lavoratori su 181 (in molti nel tempo hanno scelto la mobilità volontaria), i sindacati chiesero all’azienda l’assunzione in blocco di tutti e 68 i lavoratori, prospettando la richiesta al ministero del Lavoro della cassa integrazione per ristrutturazione aziendale. Questo perché, affinché la “Logistic & Trade Srl” potesse iniziare ad operare presso lo stabilimento di contrada Girifalco, sarebbero serviti all’incirca 15 mesi.

Inoltre, i sindacati chiesero che l’assunzione dei 68 lavoratori, prevedesse il contratto a tempo indeterminato senza il periodo di prova. All’epoca venne risolto anche il problema del reperimento di tutte le risorse necessarie a realizzare il piano industriale per lo stabilimento di Ginosa, ammontante a 9 milioni di euro: quattro, come detto, giungeranno da Puglia Sviluppo; 1,5 milioni li metterà la “Logistic & Trade Srl” e i restanti 3,5 milioni di euro arriveranno da affidamenti bancari.

Una vertenza simbolo – ha dichiarato ieri Nardoni – che insieme ai 25mila metri quadrati della fabbrica di contrada Girifalco, restituisce dignità anche all’importante lavoro compiuto dalla comunità e dalle parti sociali che hanno saputo lavorare in stretta sintonia con la Regione Puglia che attraverso Puglia Sviluppo ha già stanziato sulla posta di questa emergenza 9 milioni di euro”.

Con l’ok di ieri, dunque, tutto ora può procedere con maggiore celerità. Nel Piano industriale della Logistic & Trade ci sono 50 ricollocazioni immediate, “50 famiglie che usciranno dal limbo della precarietà nei prossimi mesi e altre 118 (58 nel 2017 e 60 nel 2018) che potranno ambire alla stabilità. Ora mi attendo – continua Fabrizio Nardoni – tempi ristretti e una maggiore interazione anche con il mondo della produzione ortofrutticola territoriale e non per irrobustire immediatamente le basi di questo insediamento”. Dopo tanti fallimenti e mancate promesse, sarà la volta buona per gli ex miroglini? Speriamo proprio di sì.

Gianmario Leone

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