Xylella: piano per l’emergenza, scatta la seconda fase

ulivi 2Il Piano per l’emergenza Xylella fastidiosa entra nella seconda fase e per fornire un contributo utile al controllo del vettore, ai trattamenti ecocompatibili, salvaguardare l’attività produttiva di olivicoltori e vivaisti e al contempo tutelare l’ambiente e la salute, su richiesta di Coldiretti Puglia, un’ampia coalizione, composta da Coldiretti Puglia, organizzazioni di produttori aderenti ad UNAPROL PugliaOlive, CoopOlio Salento, Olivicoltori di Puglia, Ajprol Taranto, il Consorzio vivaisti viticoli pugliesi, Legambiente Puglia e Terranostra, CIBI Consorzio Italiano per il Biologico, AproBio Puglia e Consorzio Puglia Natura, Codacons, Confconsumatori e Adoc Puglia per i consumatori, incontrerà il Commissario per l’emergenza, Giuseppe Silletti, domani mercoledì 6 maggio, alle ore 10, presso il Corpo Forestale dello Stato di Puglia, per presentare un documento di proposte operative condivise.

Le misure varate dal Comitato fitosanitario permanente dell’Unione europea per combattere la Xylella Fastidiosa, il batterio-killer degli ulivi nel Salento, avranno “un devastante impatto ambientale, economico e sociale nella Regione”. Lo sostiene in una nota l’Anci Puglia, esprimendo “forte preoccupazione” per quelle misure che “impongono lo sradicamento di migliaia di ulivi e di molti altri alberi in vaste zone del nord Salento e della Puglia”. Preoccupa l’Anci Puglia anche “il blocco previsto dell’esportazione di circa 150 specie vivaistiche provenienti dalla zona infetta che riguardano anche la vite, su cui non è mai stata riscontrata la presenza della Xylella.

L’Unione Europea – prosegue Anci Puglia – continua a sottovalutare le emergenze italiane, ricorrendo a soluzioni drastiche e inopportune calate dall’alto. In tutto questo, va anche sottolineato il ritardo delle istituzioni preposte nel prendere coscienza di una problema che gli agricoltori denunciano da due anni”. Nella nota si ricorda che “illustri esperti sostengono che il disseccamento degli ulivi sarebbe principalmente dovuto all’abbandono e alla trascuratezza dei terreni e allo smodato utilizzo di prodotti chimici tossici. Proprio dai rilevamenti svolti dalla Commissione Europea – si aggiunge – si evince che sulla gran parte dei campioni di rami e foglie disseccate analizzate, solo su una minima parte sarebbe stata rinvenuta la Xylella Fastidiosa”. Inoltre “le risorse straordinarie stanziate rischiano di rivelarsi un mero palliativo se non indirizzate nella giusta direzione”. Per il sen. Luigi Perrone, presidente di Anci Puglia, il piano di abbattimento degli ulivi “varato dalla Ue, sostenuto dalla Francia e dai Paesi concorrenti nel mercato dell’olio, rappresenta un rimedio peggiore del male, un danno immane per l’economia agricola salentina e pugliese e per il patrimonio ambientale e turistico”. L’invito di Perrone è a “fare fronte comune” affinché la Commissione europea “verifichi soluzioni alternative, evitando di calare dall’alto provvedimenti inadeguati”.

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