Ilva, Peacelink: “Attenzione alta da Ue su procedura infrazione”

Xylella Ue
bandiera_ue2_big_1La Commissione Europea – tramite il Commissario all’Ambiente Karmenu Vella – risponde all’eurodeputato che “riceve regolari aggiornamenti dall’associazione PeaceLink” e cita la direttiva 2010/75/EU sulle emissioni industrialiche costituisce il punto di riferimento della procedura di infrazione lanciata nel 2013 su cui si sta verificando la risposta del Governo Italiano circa il Parere Motivato con cui la Commissione Europea.

Appare di particolare interesse il riferimento che la Commissione Europea fa al REGOLAMENTO (CE) N. 1338/2008DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 dicembre 2008 relativo alle statistiche comunitarie in materia di sanità pubblica e di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Ci auguriamo che tale pressione serva finalmente a creare una maggiore attenzione e informazione sulla salute nei luoghi di lavoro, sulle cause di morte in particolare nell’ILVA, uno stabilimento in cui gli operai sono a contatto con sostanze cancerogene, genotossiche e neurotossiche. E’ un monitoraggio oggi particolarmente sentito fra i lavoratori che per molto tempo sono rimasti pochissimo informati delle problematiche sanitarie connesse alla loro attività e che solo dopo la perizia della magistratura sono venute alla luce in forma drammatica.

Questa costante attenzione e informazione richiesta da PeaceLink alla Commissione Europea, attraverso tutti i canali di comunicazione istituzionale, assume un rilievo cruciale nel momento in cui – proprio mentre si avvicina l’epilogo della procedura di infrazione sull’ILVA – apprendiamo che l’Ilva stessa chiederà il patteggiamento nel processo sul disastro ambientale. Ieri nell’udienza preliminare al tribunale di Taranto uno dei legali dell’azienda siderurgica, Angelo Loreto, ha chiesto al gup il rinvio della discussione perché l’Ilva spa, in amministrazione straordinaria, ha avanzato richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico per poter procedere formalmente alla richiesta di patteggiare.

Si delinea ormai un quadro molto chiaro della situazione e questo non fa che confermare la giustezza dell’azione di PeaceLink che in tutti questi anni – andando controcorrente rispetto al potere politico – ha costantemente messo sotto accusa l’ILVA per le sue pericolose emissioni tossiche e cancerogene. Il frutto di questo continuo pressing – svolto assieme alle tante articolazioni della società civile tarantina, da tempo indignata della disattenzione del potere politico nazionale verso le problematiche della salute – sta dando risultati importanti.
Di fronte alla linea negazionista di chi continuava a sostenere – di fronte all’eccesso di inquinamento – che “il fatto non sussiste”, oggi possiamo dire che “il fatto sussiste” ed è all’attenzione di tutte le autorità competenti, dalla magistratura alla Commissione Europea.

Per PeaceLink
Alessandro Marescotti
Antonia Battaglia
Luciano Manna

 

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