Porto di Taranto, l’impegno del governo per superare lo stallo del terminal container

porto-containerROMA  Il governo si impegna a rivedere la proposta per superare lo stallo del terminal container dove da alcuni mesi è del tutto ferma l’operatività e intanto annuncia che il 20 maggio si terrà la riunione di insediamento del Tavolo istituzionale per Taranto previsto dalla legge sull’Ilva (la numero 20 dello scorso 4 marzo). Il tavolo dovrà approdare alla firma del Contratto istituzionale di sviluppo. Sono le conclusioni dell’incontro svoltosi oggi a Palazzo Chigi tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, e il presidente dell’Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete. Nell’incontro odierno Stefano e Prete hanno espresso un giudizio critico sulla tempistica con cui il terminal, gestito in concessione dalla società Taranto container terminal di cui Evergreen è azionista al 40% (le altre quote sono di Hutchinson 50% e gruppo Maneschi 10%), verrebbe riavviato all’operatività. Nella lettera inviata giovedì scorso da Palazzo Chigi a Evergreen e Authority si prevede, infatti, che il traffico container riprenda dal 2017 con 100-200mila teus l’anno e poi dal 2018 al 2021 si attesti in una fascia di 800mila-un milione di teus l’anno.

Presupposto perché questo avvenga è che Evergreen faccia tornare in Italia i traffici che dal 2011 ha spostato nel porto greco del Pireo. Oggi, infatti, il terminal di Taranto registra zero traffico sia perché Evergreen ha ridislocato al Pireo la sua attività, sia perché la società insieme a Taranto container terminal ritengono che non si possa operare a Taranto se sono in corso i lavori di adeguamento dell’infrastruttura portuale. Il Governo, ha riferito il presidente dell’Authority, «ha chiarito che quella proposta è un pò una sintesi delle varie posizioni, comprese quelle espresse dal terminalista». Adesso, il ruolino di marcia concordato prevede che nei primi di maggio si svolga a Palazzo Chigi una riunione solo istituzionale sul porto (Authority, enti locali e ministero dei Trasporti), che i sindacati incontrino il ministero del Lavoro per esaminare il rinnovo della cassa integrazione per i 570 di Tct che scade a fine maggio, e che ci sia un successivo passaggio a Palazzo Chigi tra Governo, istituzioni e terminalista per chiudere l’intesa su una proposta condivisa per il rilancio del terminal e del porto di Taranto.

«Il cronoprogramma dei lavori al terminal resta quello noto ed è oggetto di monitoraggio continuo della presidenza» ha aggiunto Prete sottolineando che l’Authority, in questi giorni sta lanciando il bando per svolgere con procedura accelerata un altro dei lavori previsti dal pacchetto – la sistemazione della «radice» del molo – che prevede, infatti, che banchina e dragaggi dei fondali siano completati nella primavera-inizio estate 2016. «Ma noi – ha affermato il sindaco di Taranto Stefano – certo non possiamo tenere il terminal bloccato per un tempo così lungo, ecco perché non condividiamo la tempistica che ci è stata prospettata. Il sottosegretario De Vincenti – ha aggiunto il sindaco – ha invitato l’Authority ad avanzare una sua proposta, cosa che però sarà fatta insieme al comitato portuale, coinvolgendolo nella questione. Ho evidenziato chiaramente che una ripresa graduale del traffico ci deve essere subito. Noi non siamo innamorati a tutti i costi di Tct o Evergreen. Ci interessa solo – ha concluso Stefano – chi porta lavoro e sviluppo nel porto di Taranto».

FONTE: http://www.themeditelegraph.com/

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