Teleperformance delusa dal decreto su Ilva e Taranto

teleperformanceNei giorni scorsi Teleperformance Italia “è stata fatta oggetto di rilievi e critiche non motivati, per cui riteniamo opportuno offrire alcune informazioni che speriamo servano anche per il futuro ad evitare giudizi non fondati sui fatti”. Inizia così una nota ufficiale della sede italiana dell’azienda francese che a Taranto possiede un call center nel quale occupa oltre 1900 persone. “A cominciare, per esempio, dall’equivoco sulle risorse economiche della società ingenerato dalla notizia sui risultati positivi del gruppo, una multinazionale presente in 50 paesi oltre l’Italia. Risultati ottenuti grazie alla diversificazione del business anche in altri settori e soprattutto per i positivi risultati di bilancio da parte di paesi con mercati più evoluti del nostro, con una vera regolamentazione del settore dei call center, dei sistemi di controllo efficienti, una flessibilità del mercato del lavoro, e dove realtà d’eccellenza come la nostra hanno la possibilità di esprimere al meglio la loro leadership”. Proprio la scorsa settimana avevamo riportato i dati economici del 2014 dell’azienda. Teleperformance ha chiuso l’anno 2014 con una quota di reddito netto di gruppo di 150 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto al 2013

E’ grazie ai risultati ottenuti a livello globale che la holding, – si legge nella nota dell’azienda – mostrando fiducia nel mercato italiano e nel management locale, ha potuto ripianare 25 milioni di euro di perdite accumulate dal 2009 a oggi in Italia dove, giova ripeterlo, le condizioni di mercato non sono le più favorevoli per chi come la nostra azienda rispetta le persone che ci lavoranoTp è l’unica realtà produttiva che negli ultimi dieci anni ha sviluppato a Taranto 3000 posti di lavoro, di cui 1900 per dipendenti a tempo indeterminato – ricorda l’azienda -. La crisi che ha colpito il comparto in questi anni è stata affrontata conservando i livelli occupazionali ed anche grazie a innovativi accordi sindacali, peraltro in scadenza nel prossimo mese di giugno 2015, che hanno guardato innanzitutto all’obiettivo di rilanciare l’azienda e salvaguardare i posti di lavoro”.

Ci aspettavamo che nel recente Decreto Taranto approvato dal Governo ci fosse qualche misura anche a sostegno del terziario e dei servizi, che rappresentano una quota non minoritaria dell’occupazione locale – si legge ancora -. Possiamo chiedere cosa hanno fatto i rappresentanti politici del territorio per evitare che l’unico settore in grado di produrre nuovo lavoro non fosse ignorato dal Decreto? Tp ha espresso sempre in maniera molto chiara e trasparente, e non retorica, le proprie posizioni. Lo abbiamo fatto da ultimo anche in occasione dell’audizione svolta di recente presso la XI Commissione della Camera dei Deputati, presieduta in tale occasione dal Vicepresidente, all’epoca ancora facente parte del gruppo M5S”. Mercoledì 11 marzo alle 11,30, l’azienda terrà una conferenza stampa presso i propri uffici di Taranto per fare il punto sulla situazione aziendale, anche in vista della scadenza dell’accordo sindacale del prossimo giugno 2015.

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