Autotrasporto Ilva: tempi lunghi per il recupero dei crediti

indotto tir 2Nella categoria dei crediti prededucibili rientrano quelli di imprese che hanno contribuito all’attività di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti produttivi, ivi comprese le imprese di autotrasporto che consentono la manutenzione di materie prime, merci e prodotti finiti e la funzionalità degli impianti produttivi”.

A precisarlo in una nota è il ministero dello Sviluppo Economico a chiarimento dei dubbi interpretativi circolati nella serata di ieri a proposito del maxi-emendamento al decreto-legge sull’Ilva approvato dal Senato. Mercoledì al ministero dei Trasporti, si era svolto l’incontro tra i rappresentanti delle associazioni di autotrasporto, i delegati dei trasportatori delle sedi Ilva di Taranto, Novi Ligure e Venezia e i rappresentanti del Governo. A conclusione del quale erano state accettate le due proposte del ministro Maurizio Lupi agli autotrasportatori: la liquidazione totale dei crediti maturati dopo il 21 gennaio (ingresso dell’Ilva in amministrazione straordinaria) e la pre-deducibilità per quelli maturati precedentemente a quella data. Gli autotrasportatori dell’indotto hanno però chiesto “garanzie nero su bianco” per ottenere subito gli acconti che l’Ilva ha promesso. Le associazioni di categoria hanno chiesto in via prioritaria, il riconoscimento della cessione del credito maturato, e quindi il voto degli emendamenti.

Il ministro Lupi, dopo un consulto con il Mise, ha spiegato all’assemblea che l’emendamento relativo alla cessione del credito alla Cassa Depositi e Prestiti non è stato inserito nel maxi-emendamento in quanto la ragioneria dello Stato non appone il bollino di convalida perché tale possibilità non può essere riservata al solo autotrasporto ma dovrebbe essere allargata a tutto l’indotto. Ciò può creare l’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Europa in quanto, senza un’adeguata copertura, si tratterebbe di aiuto di Stato.

Sospesi i versamenti dovuti per pagamenti erariali sino al 21 dicembre 2015 (Iva, Irpef, Irap ecc.). È stato portato a 35 milioni il fondo di garanzia a sostegno delle Pmi dell’indotto e del territorio di Taranto. Il ministro Lupi ha poi esplicitato che per far fronte alla carenza di liquidità delle imprese, i primi tre mesi del 2015, l’Ilva pagherà subito tra l’80% ed il 90% di quanto dovuto. Lupi ha anche evidenziato che non è stato possibile ottenere maggiori garanzie.

Le associazioni di categoria e gli imprenditori presenti, pur apprezzando l’impegno dimostrato dal Ministro Lupi, nutrono dubbi sui tempi in cui si potrà far valere la prededucibilità e lamentano quindi l’assenza di un provvedimento che possa dare liquidità immediata alle imprese, per questo si riservano di esprimere un giudizio definitivo sui provvedimenti illustrati – spiegano da Cna-Fita -. In realtà, la maggior parte degli imprenditori presenti e dei rappresentati delle associazioni, si rendono perfettamente conto che l’alternativa sarebbe  la lotta ad oltranza con la concreta possibilità di spegnere i forni, chiudere l’Ilva e con essa tutte le rivendicazioni passate e future della categoria; per questo motivo la maggior parte di essi si dichiarano  sufficientemente soddisfatti pur essendo consapevoli che dei soldi del passato non se ne parlerà in tempi brevi”.

Una nota congiunta di Anita e Unatras afferma che “gli autotrasportatori rimangono fiduciosi in attesa della definitiva approvazione dei provvedimenti contenuti nel maxi-emendamento del Governo e della sottoscrizione da parte di Ilva spa degli impegni riferiti ieri dal Ministro Lupi, che garantirebbero il buon esito della vicenda e la normale ripresa di tutte le attività”. Il bilancio dell’incontro per il presidente di Anita Puglia è positivo, ma al momento sono ancora promesse e lo stesso Mariella, insieme agli autotrasportatori aspettano che queste vengano rese realizzabili, con l’approvazione dell’emendamento. “Non so con quanta facilità i trasportatori intendano riprendere a lavorare sulla base di sole promesse”, ha concluso Mariella.

Delusione. Questo invece il sentimento che “Trasportounito” ha espresso relativamente all’esito dell’incontro tra il Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi e le associazioni dell’autotrasporto presenti, che hanno invece espresso grande soddisfazione al termine del vertice. Come è noto, Trasportounito “ha declinato nei giorni antecedenti l’invito al tavolo, ritenendo il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ed il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, gli unici interlocutori in grado di fornire risposte urgenti e concrete alle sacrosante richieste portate dagli autotrasportatori, ormai in agonia. Nei fatti, si esce da quel tavolo senza garanzie concrete in merito al pagamento dei crediti pregressi, delegittimando le reali motivazioni che avevano determinato i presidi permanenti allo stabilimento dal lontano 20 gennaio 2015. In totale disaccordo con quanto diffuso ieri da alcuni rappresentanti sindacali, riteniamo che questi punti, laddove approvati con il benestare di qualche soggetto lontano dai veri interessi dell’autotrasporto, impongano agli operatori del trasporto di riflettere seriamente sulle sorti delle loro imprese”.

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