Pale eoliche, presunta truffa in provincia di Taranto: 19 impianti sequestrati, 12 indagati

parco_eolico_manduria_quinta_commissione-300x218TARANTO –  Diciannove pale eoliche e tre cantieri nelle campagne dei comuni di Crispiano e Massafra, in provincia di Taranto, vengono sequestrati in queste ore da agenti del Corpo Forestale dello Stato di Martina Franca congiuntamente alla Guardia di Finanza, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di immobili e di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale jonico Giuseppe Tommasino. Sotto sequestro preventivo per equivalente anche oltre 350.000 euro di contributi pubblici percepiti indebitamente attraverso una presunta truffa da parte di alcuni indagati ed erogati come contributi pubblici da parte del Gestore per i Servizi Energetici per l’energia prodotta.

L’attività investigativa, portata avanti dal Comando Forestale di Martina da circa due anni sotto la direzione dei sostituti procuratori della Repubblica di Taranto Enrico Bruschi e Lucia Isceri, ha accertato sul territorio di Crispiano e Massafra (per la precisione nelle località Vallenza, Montemoro e Cacciagualani), la realizzazione di ben 19 aerogeneratori ed altri tre in fase di costruzione in assenza di autorizzazioni paesaggistiche, del parere dell’Autorità di Bacino della Puglia e della valutazione di incidenza ambientale, rigorosamente prescritte in quanto opere realizzate su terreni sottoposti ad una serie di vincoli di natura paesaggistica, ambientale e idrogeologica. Per i lavori, secondo la Procura eseguiti illecitamente, sono state iscritte nel registro degli indagati 12 persone tra amministratori di società, tecnici progettisti, direttori dei lavori e proprietari dei terreni. L’operazione è stata denominata ‘Volo liberò.

I reati contestati sono molteplici e vanno dal concorso nella realizzazione illegittima di aerogeneratori per la produzione di energia eolica in area sottoposta a vincoli paesaggistici, ambientali e idrogeologici, ed in quanto tale tutelata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Ma devono rispondere anche di lottizzazione abusiva. È stata inoltre contestata ad alcuni indagati la violazione alle prescrizioni dell’articolo 481 del Codice penale per falsità ideologica commessa da persone che svolgono un servizio di pubblica necessità e dell’articolo 640 bis (truffa) per aver percepito, tramite attestazioni mendaci, contributi pubblici.

Le pale eoliche sono state inoltre realizzate in un’area tampone della Zona di Protezione Speciale e del Sic (Sito di Importanza Comunitaria) denominata ‘Area delle Gravinè e dell’Iba 139 (Important Bird Area) ai sensi rispettivamente della Direttiva Uccelli e della Direttiva Habitat della Comunità Europea. Per le modificazioni significative causate dalle pale eoliche era inoltre necessaria preventivamente la Valutazione di Incidenza ambientale, da rilasciarsi ad opera della Provincia di Taranto, che avrebbe dovuto considerare fra l’altro l’impatto delle pale sugli uccelli interessati dai loro spostamenti lungo le abituali rotte migratorie. È per tutti questi motivi che l’installazione di pale eoliche è soggetta a molteplici autorizzazioni, che in questo caso sarebbero state eluse o del tutto ignorate. (Adnkronos)

 

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