Ilva, il premio di risultato arriverà a dicembre

ILVA-steelworkers-protest-010 TARANTO – La situazione resta ancora molto difficile ma ci sono dei segnali di miglioramento rispetto ai mesi scorsi. E’ il quadro generale relativamente all’andamento della produzione che ieri l’Ilva ha tracciato ai sindacati metalmeccanici nell’incontro svoltosi a Taranto. L’Ilva ha peraltro annunciato che non pagherà ai propri dipendenti la rata trimestrale del premio di risultato (pdr) in scadenza il 12 settembre, giorno in cui sarà corrisposto solo lo stipendio di agosto. La rata del premio di risultato, è stato peraltro sottolineato nell’incontro, sarà corrisposta il 12 dicembre insieme all’altra trimestralità in scadenza. A rappresentare l’azienda è stato il capo del personale dello stabilimento di Taranto, Raffaele Del Noce, nominato dal commissario Piero Gnudi nelle scorse settimane. Da fonti sindacali si apprende che l’azienda ha oggi una produzione di circa 20mila tonnellate di acciaio al giorno. Per quanto riguarda gli impianti, invece, l’Ilva ha precisato ai sindacati che con la ripartenza dell’altoforno 2 avvenuta a fine agosto – era stato fermato a metà luglio in conseguenza di un guasto alla centrale elettrica del siderurgico -, lo stabilimento di Taranto sta viaggiando con tre altiforni su quattro operativi: il 2, il 4 e il 5. E’ fermo solo l’altoforno 1, fermato agli inizi di dicembre 2012 per essere sottoposto a lavori di rifacimento in base al piano AIA (Autorizzazione integrata ambientale). Per le acciaierie, invece, sia la 1 che la 2 sono in funzione regolarmente.

In particolare, l’acciaieria 1 sta producendo con le due colate continue di cui dispone mentre l’acciaieria 2 sta funzionando con quattro colate continue su cinque installate. Per ciò che concerne l’area a valle di quella a caldo, l’Ilva ha comunicato ai sindacati metalmeccanici che resta fermo (ma lo è da tempo) il Treno nastri 1 ma che non esclude tuttavia una sua prossima ripartenza, riavvio che i sindacati legano all’acquisizione di possibili ordini che però l’Ilva non ha specificato. Per l’impianto “gemello”, il Treno nastri 2, c’é un’attività regolare con 21 turni di lavoro settimanali (il massimo). E a 21 turni settimanali viaggia anche il Treno lamiere che però ha un solo forno in attività al posto dei due installati. Nel settore della laminazione a freddo, Decapaggio e Decatreno sono in attività con 15 turni settimanali anziché 21 mentre le zincature 1 e 2 stanno marciando con 21 turni. Attività a singhiozzo, invece, per Temper e Finiture, dove, rivelano i sindacati, l’Ilva ha parlato di situazione di incertezza.

E così anche per i tubifici 1 e 2, attualmente in produzione con, rispettivamente, 5 e 10 turni di lavoro alla settimana. Entrambi gli impianti, ha dichiarato l’azienda, sono a fine commessa e allo stato non si intravvedono novità. Migliore invece la situazione del Tubificio Erw che sta producendo con 10 turni e per il quale l’Ilva ha parlato di “buona visibilità per il futuro”. L’azienda, sempre stando a fonti sindacali, ha fornito i numeri relativi ai contratti di solidarietà e alle ferie nel siderurgico: nell’ultima settimana di agosto non erano al lavoro, nello stabilimento di Taranto, 3.500 addetti, di cui 1.350 usufruivano dei contratti di solidarietà (in atto nell’Ilva già dal 2013 e rinnovati in quest’anno) e 2.150 in ferie. Nella settimana successiva il dato vede 1.750 lavoratori non in produzione di cui 1.300 in solidarietà e il resto in ferie.

(TarantoOggi, 4 settembre 2014)

 

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