Ilva, riprendono le assemblee – Ennesima settimana decisiva

ilva-taranto_650x447TARANTO – Quella che si apre è l’ennesima settimana “decisiva” per cercare di sciogliere i nodi dell’Ilva. Entro venerdì è atteso il provvedimento del Governo sul prestito ponte, necessario all’azienda per affrontare la seconda parte dell’anno, considerata la grave crisi di liquidità che l’ha colpita. Giovedì, invece, ci saranno quattro ore di sciopero nel siderurgico tarantino, alla fine del primo e secondo turno, con manifestazione in mattinata davanti al siderurgico. Dopo l’incontro di venerdì 3 luglio col ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno infatti deciso di sospendere lo sciopero nazionale con manifestazione a Roma, nelle vicinanze di Palazzo Chigi che avrebbe dovuto svolgersi l’11 luglio per fare invece manifestazioni locali. A Genova si è già scioperato nei giorni scorsi, adesso tocca a Taranto. “Il disastro ambientale e sanitario determinato a Taranto non è un teorema ma una triste realtà confermata proprio in questi giorni dall’Istituto superiore di sanità”.

Lo dicono Fim, Fiom e Uilm di Taranto presentando le motivazioni dello sciopero. I sindacati metalmeccanici considerano “irrinunciabile il piano ambientale e sanitario che, insieme al piano industriale – affermano in una nota -, rappresentano la vera condizione di tutela dei lavoratori e dei cittadini, nonché la salvaguardia della capacità produttiva e dei livelli occupazionali”. I sindacati sollecitano quindi il governo “al rispetto degli impegni contenuti nelle leggi sinora varate. Il Piano industriale – evidenziano inoltre Fiom, Fim e Uilm di Taranto dovrà garantire – la realizzazione dell’AIA per risanare gli impianti”. Per i sindacati metalmeccanici, “gli incontri svoltisi nei giorni scorsi col commissario straordinario Pietro Gnudi e quello col ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, sebbene abbiano registrato l’impegno del governo a creare le condizioni affinché le banche concedano il prestito ponte per assicurare l’ordinaria gestione per il 2014, confermano – si legge nel documento di Fiom, Fim e Uilm – tutte le incognite sul futuro dello stabilimento e dell’intero gruppo Ilva.

Il piano industriale predisposto dall’ex commissario Enrico Bondi è stato messo in discussione e, per affermazione sia di Gnudi che della Guidi, sarà il nuovo partner industriale a ridefinirlo. Lo stesso piano ambientale, pur essendo legge dello Stato, è considerato oneroso. Fim, Fiom e Uilm considerano grave l’approccio che il governo sta assumendo sulla vertenza Ilva, con l’evidente rischio di far compiere un pericoloso arretramento al binomio lavoro e salute che le leggi varate nel 2013 avevano confermato e riconosciuto. Le pressioni di Federacciai sono fin troppo evidenti e vanno respinte”. Intanto quest’oggi riprenderanno le assemblee di fabbrica che dovrebbero concludersi entro mercoledì, durante le quali i delegati sindacali analizzeranno la situazione con i lavoratori e prepareranno lo sciopero di giovedì.

 (dal TarantoOggi, 07.07.2014)

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