Primo Maggio a Taranto, il pensiero di Ammazza che Piazza

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TARANTO – Come Acp siamo fieri e orgogliosi di aver partecipato attivamente al 1°Maggio tarantino. Ringraziamo il Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti che ha organizzato “dal basso” una grande festa di lotta, dove più di 100mila persone, provenienti da tutte le zone d’Italia hanno preferito scegliere il concertone di Taranto a quello di Roma. Come Acp non amiamo gareggiare e fare paragoni, ma qui l’analisi tra i 2 concerti sorge spontanea.

Storicamente il concerto del 1 maggio è sempre stato organizzato e promosso dai sindacati confederali, quando(all’epoca) erano vicini alle esigenze e le istanze dei lavoratori, ora per carità non vogliamo fare di tutt’erba un fascio ma se il concerto e la festa di Taranto da 2 anni a questa parte suscita più successo e interesse è proprio perché in questi ultimi vent’anni abbiamo assistito ad un imborghesimento dei sindacati, sempre più lontani dai lavoratori e dai loro diritti, ed in un certo qual modo più vicini alle richieste aziendali e filo-padronali, vedi caso Ilva a Taranto, dove i sindacati tutti in coro hanno preferito lavoro e profitto a qualsiasi costo rispetto ad un risarcimento finanziario o qualsiasi altra alternativa più umana.

Il 1°Maggio tarantino non ha avuto solo il merito di creare una giornata di festa e lotta per i lavoratori, ma avuto anche il merito di saper parlare ai cittadini, alle famiglie, riuscendo ad avvicinare la grande massa di questo paese che un lavoro non ce l’ha, come i disoccupati, gli studenti e tutti quelli che un lavoro ce l’hanno precario o in nero che da anni si sentono presi per il culo da una logica lavorativa che deprime e non dà sbocchi. Questo è il surplus in confronto a quello di Roma, non solo musica, birra e divertimento. Abbiamo saputo rivendicare su quel palco dei diritti per tutti i cittadini, ponendo l’accento sui problemi che affliggono non solo le nostre zone, ma anche quelle delle regioni vicine, dove lo Stato ha sfruttato,degradato e deturpato interi territori, non riconoscendo nemmeno una bonifica seria, lasciando i cittadini sfornititi di qualsivoglia tutela.

I contenuti di questa grande giornata rimarranno nella storia, perché sono la cosa più importante, al di là di tutto il festeggiare. Come Ammazza che Piazza auspichiamo che questa coesione, questa unità d’intenti e questa potenza di popolo continui tutti i 365 gg l’anno, perché tutti quanti abbiamo il desiderio di cambiare e riscattare le nostre città, ieri abbiamo avuto la riconferma che possiamo “creare tanto” e riprenderci quello che ci hanno tolto. E non veniteci a parlare ancora di eco sostenibilità, ambientalizzazione e messe a norma, siamo stanchi.

Convinti che solo allontanando le grandi industrie e le loro economie selvagge possiamo cercare di risolvere i nostri problemi socio-ambientali, ed in futuro potremmo tornare ad essere una città normale, che vive delle sue bellezze naturali, dove i diritti di tutti sono rispettati, cose che dovrebbero essere di ordinaria amministrazione. In conclusione come Ammazza che Piazza è doveroso ricordare che ovunque si faccia concretamente qualsiasi cosa di positivo per Taranto, noi ci saremo sempre, come è sempre stato da quasi 3 anni a questa parte. Prima durante e dopo il 1° Maggio tarantino, vogliamo rinnovare e cambiare volto a questa terra amara, tornando a donarle quello splendore che merita. Diffondiamo cultura e civiltà per amore della città.

Ammazza che Piazza

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