Ilva, Bonelli: “Ue in ritardo. Cittadini ancora in pericolo”

ilva 22 ottobreROMA –  “La decisione della Commissione europea di inviare all’Italia una seconda lettera di messa in mora complementare conferma che l’Ilva si trova in una situazione fuorilegge e quindi di pericolo per la popolazione tarantina”. Lo dichiara il leader dei Verdi e consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli che aggiunge: “Non posso, però, non rilevare che questa decisione arriva dopo che il 26 settembre la Commissione europea aveva già inviato una messa in mora sulle violazioni delle direttive europee e sull’Ipcc, dando due mesi di tempo all’Italia per controdedurre. I due mesi sono scaduti il 26 novembre 2013, ma da quel giorno nessun provvedimento è stato adottato. Ora dopo 5 mesi di ritardo dalla scadenza della prima messa in mora, arriva una seconda lettera di messa in mora dove vengono dati altri due mesi al governo italiano. La Commissione europea sembra aver preso una decisione più politica non chiudendo la procedura d’infrazione e non deferendo l’Italia alla Corte di Giustizia con la procedura prevista dall’art. 258 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea) – spiega il leader ecologista -. Le condizioni per chiudere questa procedura e deferire l’Italia alla Corte di Giustizia c’erano, e questo trova conferma dalla stessa commissione dalle due nuove contestazioni mosse che riguardano la direttiva Seveso e la direttiva sulle emissioni industriali 2010/75 che potevano essere poste all’Italia molto tempo prima. Va ringraziato il grosso e competente lavoro fatto dall’associazione Peacelink e dal Fondo Antidiossina, per aver portato a Bruxelles le ragioni e i diritti della popolazione tarantina che vive in un disastro sanitario senza essere tutelata dalla legge italiana. Ma siamo alla vigilia delle elezioni europee e con Martin Shultz, il candidato del Pse, alla presidenza della commissione europea che ha già detto che l’Ilva deve continuare a produrre, la Commissione ha, evidentemente, inteso differire al prossimo parlamento europeo una decisione che, invece, proprio per la gravità del disastro sanitario in corso, andava presa subito – conclude Bonelli -. Deve essere chiaro che se la Commissione non aprirà davvero il contenzioso in tempi rapidi, si renderà complice di una situazione che ormai da anni è intollerabile: una cosa è certa, però, l’Ilva è fuorilegge e il commissario Ronchi non può dire che la situazione è cambiata o migliorata”. (Vel)

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