Progetto BiologicoPuglia: la provincia tarantina si distingue

uvaSi è tenuto ieri il workshop “Il Biologico nel Programma di Azione Regionale: attività e prospettive”, organizzato all’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari del CIHEAM. L’incontro ha presentato l’analisi dei risultati del progetto “Biologicopuglia”, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali alla Regione Puglia nell’ambito del “Programma di Azione Nazionale per l’Agricoltura Biologica e i Prodotti Biologici”. L’Osservatorio Regionale sull’Agricoltura Biologica (ORAB), ha inserito il progetto in un programma di azione regionale articolato in due principali direttrici: la promozione del bio nella ristorazione collettiva pubblica e al cittadino consumatore.

Con questi obiettivi, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica Puglia (AIAB), insieme alla Regione e lo IAMB, ha realizzato sei incontri ludico-didattici nelle scuole primarie pugliesi, coinvolgendo bambini, insegnanti, genitori, istituzioni locali ed esperti, al fine di sensibilizzare sull’importanza di un alimentazione sana che prediliga prodotti coltivati o allevati con il metodo biologico. Questa pratica colturale e di allevamento unisce, infatti, la qualità e le tradizioni del nostro patrimonio agroalimentare con una produzione che rispetta i cicli naturali e il benessere degli animali.

Tra i sei capoluoghi pugliesi scelti, il progetto ha coinvolto anche l’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Taranto, dove si è svolta la rappresentazione teatrale a cura di Vittorio Continelli  e la divulgazione del fumetto “Deucalione e Pirra” che aiutano i bambini a scoprire i benefici della sana e corretta alimentazione e dell’agricoltura biologica.

Durante l’incontro di ieri a Bari è stato anche presentato un report sullo stato dell’agricoltura biologica in Puglia al 2013, evidenziandone i punti di forza e le criticità soprattutto in vista della nuova Programmazione del Piano di Sviluppo Rurale. I dati, elaborati dall’ORAB, confermano la Puglia una delle regioni leader nel comparto del biologico italiano che, nel 2012, si posiziona al secondo posto per estensione delle superfici coltivate (SAU) e al terzo per numero di operatori.

Bari è la prima provincia pugliese per numero di operatori biologici, con il 37% del totale, seguita da Foggia (24%) e Taranto (12%). La provincia tarantina pur posizionandosi al terzo posto per produttori, registra dei primati per determinate colture: i prati e i pascoli sono presenti prevalentemente nelle aree collinari della provincia di Taranto (30%). I risultati più sorprendenti si evidenziano nella coltura vitivinicola: la vite da tavola è per oltre due terzi coltivata nella provincia di Taranto (69%), mentre la vite da vino per il 25%. Infine, gli agrumi si concentrano quasi esclusivamente nella provincia di Taranto con un impressionante 92% sulla superficie agricola biologica totale. Il biologico si conferma un settore in crescita a livello nazionale e locale, a differenza degli altri settori del mercato, sia come domanda dei consumatori che come offerta, da parte degli agricoltori e allevatori.

Questi dati assumono maggiore importanza nel contesto socio-economico che il tarantino si trova a fronteggiare. L’emergenza ambientale, sanitaria ed economica che viviamo è, infatti, il risultato di scelte collettive fatte a partire dagli anni ’60. E sempre di scelta si tratta quando si acquista e si consuma del cibo: perché con il metodo biologico da oltre trent’anni si cerca di cambiare un modello alimentare che per troppi anni non ha tenuto conto di metodi di coltivazione, allevamento e lavorazione. Da decenni l’applicazione di pesticidi ed erbicidi e uso massiccio delle energie fossili provoca malattie, inquinamento dell’ambiente e maltrattamento degli animali.

Le conseguenze di questi modelli industriali e agro-industriali sono davanti agli occhi di tutti e il cambiamento da molti sperato potrà avvenire soprattutto tramite una rivoluzione culturale da mettere in pratica negli acquisti di tutti i giorni. Da domani si può partire, ad esempio, evitando l’acquisto di verdure e ortaggi fuori stagione. Per maggiori informazioni visitare il sito www.biologicopuglia.it e www.aiabpuglia.org.

Laura Lincesso – AIAB Puglia

 
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  1. taranto, capitale del cibo biologico?

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