Ilva, decreto 136 verso la votazione finale

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TARANTO – Alla Camera la ripresa della discussione sul decreto legge 136 che riguarda l’Ilva di Taranto e la Terra dei Fuochi in Campania è formalmente prevista per oggi ma il varo definitivo del provvedimento, che poi passera’ al Senato, potrebbe anche esserci domattina. Tutto dipenderà dall’andamento dei lavori parlamentari di oggi. Il relatore di maggioranza del decreto, Alessandro Bratti, del Pd, ritiene possibile che l’approvazione del testo slitti a domattina in quanto c’è ancora da concludere il dibattito sull’Imu, e più esattamente 118 ordini del giorno, più la votazione dell’intero decreto.

E’ stato proprio il nodo Imu, a far slittare la conclusione del dibattito in aula sul decreto Ilva-Terra dei Fuochi. Mercoledì scorso si era infatti giunti al rush finale, con la discussione sull’articolo 7 sui 9 complessivi che costituiscono il testo, quando si è deciso di “fermare” il decreto 136 perchè più urgente e prossimo alla scadenza quello sull’Imu. Per Ilva e Terra dei Fuochi, comunque, la discussione può ritenersi sostanzialmente conclusa. Il relatore Alessandro Bratti afferma infatti che alla Camera non ci saranno più cambiamenti sostanziali. Rispetto al testo uscito il 3 dicembre dal Consiglio dei ministri e poi pubblicato il 10 dicembre sulla “Gazzetta Ufficiale”, il decreto è stato ampiamente modificato sia in commissione Ambiente che in aula a Montecitorio. Fra le novità più significative, la previsione di 50 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015 per effettuare screening sanitari sulle popolazioni dei comuni di Taranto e Statte e dell’area della Terra dei Fuochi più esposte alle fonti inquinanti, l’istituzione di consigli consultivi, sempre in Campania, che saranno il tramite fra il presidente della Regione Campania, i movimenti e le associazioni dei cittadini e il comitato dei ministri che si dovrà occupare della bonifica della Terra dei Fuochi, e tutto il capitolo per il risanamento del siderurgico di Taranto.

In particolare per l’Ilva è stato ipotizzato nel decreto legge un percorso che prevede che il commissario della società, Enrico Bondi, abbia il potere di aumentare il capitale dell’Ilva finalizzandolo al risanamento dello stabilimento. L’aumento di capitale, in una misura che sarà decisa successivamente, sarà proposto anzitutto alla proprietà dell’Ilva, i Riva, che tale rimane nonostante il commissariamento, e, in caso di loro rifiuto, a investitori terzi. Previsto anche che il commissario possa utilizzare per la bonifica dello stabilimento i soldi che la Procura di Milano ha sequestrato ai Riva per reati fiscali e valutari. Dopo il sì della Camera, il decreto 136 andrà al Senato per la definitiva conversione che dovrebbe avvenire entro il 10 febbraio. Il timing dell’Ilva prevede, infine, che entro febbraio i tre esperti nominati dal ministro dell’Ambiente presentino il piano definitivo delle misure ambientali e che subito dopo, si presume tra metà e fine marzo, arrivi il piano industriale del commissario. (Agi)

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