Ilva, una conferenza dei servizi inutile e un decreto per attuare prescrizione Aia

Ilva Taranto

ilva nuovaL’Ilva, su provvedimento sotto forma di decreto ministeriale firmato dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, installerà filtri a maniche per l’abbattimento delle polveri dei fumi in uscita dall’impianto di agglomerazione, in sostituzione degli attuali filtri, con una conseguente riduzione dei limiti emissivi stabiliti per le polveri e per diossine. Tramite questo provvedimento “i limiti emissivi per le polveri saranno dimezzati e le diossine ridotte del 25% a completamento degli interventi”. Si compie quindi “un altro passo in avanti – ha dichiarato un trionfante Orlando ieri – verso l’ambientalizzazione dello stabilimento Ilva. Come ho già ripetuto più volte sono importanti misure per la protezione dell’ambiente tese a migliorare la salute dei lavoratori e dei cittadini”.

Sarà. Certo è che appare quanto meno strano il fatto che serva addirittura un decreto ministeriale da parte del ministro dell’Ambiente, per far rispettare una prescrizione presente nell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Sì, perché esattamente la numero 57 prescrive quanto segue: “Si prescrive all’azienda di presentare entro 2 mesi dal rilascio del provvedimento di riesame dell’AIA (bisognava dunque adempiere entro dicembre dello scorso anno), il progetto denominato: “Fattibilità installazione filtri a maniche a valle del MEEP” per la successiva valutazione da parte dell’Autorità competente e il relativo aggiornamento del provvedimento”.

In seguito, il ministero dell’Ambiente (con nota prot. DVA-2013-13611 del 11.06.13) trasmetteva il Parere Istruttorio Conclusivo per la verifica di adempimento della prescrizione, prescrivendo di procedere, nei tempi tecnici strettamente necessari, alla scelta dela soluzione progettuale che dovrà garantire il rispetto dei limiti imposti: per polveri 20 mg/Nm3 entro 8/3/2016 e 10 mg/Nm3 entro 23/2/2017; per la diossina 0,2 ng/Nm3 entro 8/3/2016 e 0,1 ng/Nm3 entro il 23/2/2017. Inoltre veniva prescritta l’installazione di un sistema er il controllo del delta P sul filtro (con registrazione in continuo) e definizione di uno standard per l’ossigeno di riferimento da concordare con l’ISPRA. Che nel verbale dell’ultima ispezione dello scorso settembre, non riportava alcuna annotazione sulla prescrizione in questione. C’è qualcosa di incredibilmente folle in tutto questo.

Intanto, nella giornata di ieri a Roma si è svolta presso la Direzione del ministero dell’Ambiente, una riunione “istruttoria” con all’ordine del giorno il “Progetto definitivo di messa in sicurezza d’emergenza della falda in area Parchi Primari e Parco Loppa”, trasmesso da Ilva il 26 novembre scorso ed acquisito nel giro di poche ore dallo stesso ministero. Presenti alla riunione Regione Puglia, Comuni di Statte e Taranto, organizzazioni sindacali, ARPA Puglia, ASL Taranto, Peacelink e Wwf Italia. Il progetto presentato però, era più una bozza di intenzioni che qualcosa di definitivo. Tanto è vero che la stessa Conferenza dei Servizi ha ritenuto di procedere con ulteriori approfondimenti. Nel frattempo, entro i prossimi tre mesi, l’Ilva dovrà effettuare la caratterizzazione dell’area. E’ chiaro che a fronte di ciò si dovrà rimodulare il progetto presentato da Ilva e Invitalia Attività Produttive Spa, una società di ingegneria del Gruppo Invitalia con sede a Roma (per i dettagli del progetto vi rimandiamo al sito inchiostroverde.it)

G. Leone (TarantoOggi, 19.12.2013 )

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