Sistema ETS, all’Ilva un regalo di oltre 3 milioni

TARANTO – Da tempo l’Ilva è nella tempesta, eppure c’è sempre una mano generosa pronta a sostenerla. Un bel regalo di oltre tre milioni di euro arriva dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che ha emanato due delibere con cui fissa i rimborsi per i “nuovi entranti” nel sistema ETS (Emission Trading Scheme).

I due provvedimenti sono collegati ad un decreto approvato dal governo Berlusconi nel 2010 e al Piano Nazionale di Assegnazione delle quote di CO2 del 2006, approvato dal governo Prodi. Nel precedente sistema di ETS, chi emetteva CO2 deveva comprare un “diritto di emissioni”, denominato quota. Buona parte di queste quote sono state regalate in forma di diritti di emissioni gratuita a centrali elettriche e industrie energivore. Coloro che sono entrati successivamente nel sistema ETS – i nuovi entranti – non hanno usufruito di permessi gratuiti e hanno dovuto comprarli. Da qui sono scaturiscono rimborsi per un totale di 160 milioni di euro.

Nell’elenco delle aziende beneficiare risulta anche l’Ilva di Taranto che riceverà  oltre 3 milioni di euro (la somma dei rimborsi accumulati). Enel, invece, riceverà 51 milioni, mentre a Sorgenia spettano 25 milioni. Sulla vicenda interviene Agostino Re Rebaudengo, presidente assoRinnovabili:  “Assistiamo a una liberalità ingiustificata a favore delle fonti inquinanti perché proprio mentre si criticano le rinnovabili e i presunti costi per il loro sviluppo determinando lo stop agli incentivi e l’estensione della Robin Tax, si distribuiscono 160 milioni di euro di contributi pubblici in favore dei combustibili fossili. E’ tempo che l’Italia assuma posizioni chiare e coerenti per definire un prezzo minimo della CO2, si batta per diminuire le emissioni autorizzate e termini di dare contributi a favore delle fonti fossili“. Come dargli torto? Intanto, Ilva incassa.

 

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