Ilva, verso il referendum – Cosa farà Legamjonici?

TARANTO – Il prossimo 14 aprile non sarà un giorno come tutti gli altri per i tarantini. Per la prima volta saranno chiamati a dire la loro attraverso un referendum consultivo che propone la chiusura parziale o totale dell’Ilva. InchiostroVerde intende avvicinarsi a questo appuntamento, definito storico da Nicola Russo (promotore dei due quesiti insieme a Taranto Futura), ascoltando la varie voci della città. Questa volta abbiamo approfittato della conferenza stampa di Legamjonici sull’Aia Ilva per sentire l’opinione di Daniela Spera.

«Noi abbiamo sempre sostenuto questo referendum anche se aveva molta più ragione di esistere prima dell’inizio dell’incidente probatorio e delle perizie chimiche ed epidemiologiche – ha dichiarato la Spera – ora siamo andati oltre:  il rischio sanitario prodotto dall’Ilva è ormai un dato certo. Riteniamo, comunque, che sia un  bene andare a votare per non essere complici di una strage e per lanciare un ulteriore segnale forte, anche se si tratta di un referendum solo consultivo. Io voterò per la chiusura».

Poi, un cenno alla manifestazione promossa  da alcune associazioni ambientaliste per il prossimo 7 aprile contro la legge “salva Ilva”. Per La Spera non è più tempo di iniziative mirate alla sensibilizzazione. «La marcia ha fatto il suo corso – ha  dichiarato la portavoce di Legamjonici – a questo punto sarebbe necessario intervenire in maniera più decisa, ovviamente non violenta. Bisognerebbe prendere esempio da come hanno reagito gli operai Ilva quando il gip Todisco ha disposto il fermo degli impianti. Loro si sono mobilitati immediatamente. Non si tratta più di dover sensibilizzare… è stato fatto già».

Alessandra Congedo per InchiostroVerde

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