Ilva, un’altra novità: possibile calata di tre ministri

TARANTO – Potrebbe avvenire venerdì 17 agosto la calata dei tre ministri Corrado Clini (Ambiente), Corrado Passera (Sviluppo) e Paola Severino (Giustizia) per un sopralluogo da effettuare nel sito industriale dell’Ilva.

Sarebbe stato il presidente del Consiglio Mario Monti, intenzionato a fare tutto il possibile per “salvare l’Ilva”, a promuovere l’iniziativa. Il premier restera’ in stretto contatto con i ministri al fine di valutare il quadro giuridico della vicenda e verificare  gli spazi di azione del governo. Intanto, sul fronte istituzionale si registra un’altra novità.

Il ministro della Giustizia sarebbe in procinto di chiedere l’acquisizione dei due provvedimenti con cui il Gip del tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, ha ribadito il sequestro degli impianti dell’Ilva e revocato la nomina di Bruno Ferrante,  attuale presidente, dall’incarico di custode dello stabilimento. L’acquisizione dei provvedimenti – si apprende da fonti del dicastero di via Arenula – e’ motivata dalla necessita’ di una valutazione degli atti per quanto di competenza del ministero della Giustizia.

Le manovre di accerchiamento nei confronti della Procura di Taranto e del gip Todisco appaiono sempre più eclatanti. E’ davvero inquietante che il capo del Governo e i suoi ministri si stiano mobilitando solo ora che è a rischio il futuro di un colosso industriale. Degli altri rischi, quelli che corrono da decenni i cittadini ionici (malattie e morte) se ne sono sempre infischiati. Lo stesso dicasi per i tanti rappresentanti politici che stanno usando l’arma della delegittimazione per frenare o addirittura bloccare l’azione della Magistratura. Provocazioni e invasioni di campo da rispedire al mittente. Qui c’è una città da salvare.

Alessandra Congedo


L’INTERVENTO DI PAOLO FERRERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA):
“Le prese di posizione di ABC (Alfano, Bersani, Casini, ndr) hanno un solo significato: fare da megafono agli interessi della famiglia Riva che vuole mantenere il controllo dell’Azienda e non investire i soldi necessari per abbattere drasticamente l’inquinamento. A Taranto invece serve una svolta che deve essere imposta alla famiglia Riva visto che in questi anni si sono fatti i loro comodi. Per salvaguardare l’occupazione, occorre obbligare l’Azienda a fare tutti gli investimenti necessari per rendere compatibili le produzioni con la salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto: nulla di più ma nemmeno nulla di meno.”

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