Piano di Emergenza Esterno ancora provvisorio, Arpa Puglia risponde a Inchiostro Verde

TARANTO – Nei mesi scorsi – esattamente a fine dicembre – abbiamo chiesto ad Arpa Puglia informazioni sull’iter relativo al Piano di Emergenza Esterno partendo da quanto indicato dalla stessa agenzia nella Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2010, nella parte relativa al rischio di incidenti rilevanti: ” i territori di Taranto e Foggia sono in ritardo in merito ai Piani di Emergenza Esterni”.
In mattinata abbiamo finalmente ricevuto la risposta ufficiale da parte del dottor Claudio Landinetti del Servizio Tecnologie della Sicurezza e Gestione dell’Emergenza di Arpa Puglia. Convinti che queste informazioni possano essere utili a tutta la cittadinanza riportiamo integralmente il testo della comunicazione che conferma la provvisorietà dell’attuale Piano di Emergenza Esterno della città ionica soprattutto per la mancata conclusione dell’istruttoria relativa al Rapporto di Sicurezza che le aziende sono tenute a presentare.
“ARPA Puglia è parte integrante del Comitato Tecnico Regionale (CTR) di prevenzione incendi “integrato” ai sensi dell’ articolo 19 del Decreto Legislativo n. 334 del 17 agosto 1999 e s.m.i. (D.Lgs. 334/99), e provvede a svolgere le istruttorie tecniche per gli stabilimenti soggetti alla presentazione del Rapporto di Sicurezza ai sensi dell’articolo 8 del D.Lgs. 334/99 e a formulare le relative conclusioni con le modalità previste all’articolo 21 dello stesso Decreto.
Le Prefetture predispongono i Piani di Emergenza Esterni (PEE) per gli stabilimenti di cui all’art. 8 del D.Lgs. 334/99, d’intesa con le Regioni e gli Enti locali interessati, previa consultazione della popolazione, così come stabilito dall’art. 20 del D.Lgs. 334/99. La scrivente Agenzia prende parte alle riunioni indette dalle Prefetture ai sensi del su citato art. 20. Il PEE deve essere riesaminato, nei limiti delle risorse previste dalla legislazione vigente, ogni tre anni. Premesso tutto quanto sopra, si precisa che gli stabilimenti ricadenti nel regime di applicazione dell’art. 8 del D.Lgs presenti nella provincia di Taranto sono:
1.     ENI S.p.A. Divisione Refining & Marketing – Raffineria di Taranto – S.S. 106 Jonica – Taranto;
2.     ILVA S.p.A. – Stabilimento siderurgico di Taranto – S.S. 7 Appia Km 68 – Taranto.
Essendo i due stabilimenti limitrofi, la Prefettura di Taranto ha redatto la Pianificazione di Emergenza Esterna in maniera unitaria per le due attività.
La Prefettura di Taranto ha approvato il PEE con provvedimento prefettizio n. 4213/2008/P.C. del 30.6.2008, quale rielaborazione del PEE edizione 15 luglio 2003. Lo stesso documento ha carattere provvisorio non essendo ancora stata ultimata, in particolare per l’ENI, l’istruttoria del rapporto di sicurezza da presentare a cura dei gestori delle aziende interessate.
La Prefettura di Taranto ha convocato gli Enti locali interessati, oltre ARPA Puglia, in merito alla predisposizione del PEE e l’Agenzia, nello specifico, ha collaborato attivamente alla stesura del suddetto. La Prefettura di Taranto ha anche avviato la procedura di consultazione della popolazione fissata dal D.M. n.139 del 24 luglio 2009 per gli stabilimenti ILVA S.p.a. e ENI S.p.a., rendendo disponibili le informazioni sul sito internet e all’Albo Pretorio del Comune di Taranto”.
Fin qui l’e-mail di Arpa Puglia. A noi non resta che prendere atto dell’assoluta precarietà della situazione in cui sono costretti a vivere i tarantini, ancora privi delle tutele necessarie anche nell’ambito della sicurezza. Si tratta dell’ennesimo affronto ad una città già ferita. Vendola e Stefàno si ricorderanno di parlare anche di questo quando il prossimo 14 marzo incontreranno a Bari il ministro dell’Ambiente Clini?
Alessandra Congedo

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