Scandalo al British Museum: il gala “in rosa” che ha offeso la Grecia antica e moderna

Pink Party e Partenone
Il Partenone ad Atene – Wikipedia – InchiostroVerde.it

Un banchetto inopportuno tra i marmi del Partenone rischia di creare una crisi diplomatica tra la Gran Bretagna e la Grecia.

C’è stato un sontuoso gala al British Museum, che ha trasformato la bellissima Duveen Gallery, dove sono esposti i celebri marmi del Partenone, in una sala da pranzo opulenta.

Tra calici di champagne e abiti d’alta moda, hanno presenziato molte celebrità come Mick Jagger, Naomi Campbell, Miuccia Prada e Alexa Chung. Costoro hanno pagato fino a 2.000 sterline per partecipare al primo Ballo in Rosa del museo.

L’evento, organizzato per raccogliere fondi e coronato da un incasso di oltre 2,5 milioni di sterline, ha però avuto un effetto ben diverso da quello previsto.

Infatti ha scatenato l’ira funesta delle autorità greche, indignate per quella che hanno definito una “profanazione mondana” dei loro tesori antichi.

Il caso Partenone

Secondo molti osservatori, le immagini dei tavoli imbanditi accanto alle sculture di Fidia, capolavori del V secolo a.C., hanno superato i limiti del consentito, trasformando una serata di gala in un incidente diplomatico.

La ministra greca della Cultura, Lina Mendoni, ha condannato con parole durissime l’iniziativa, accusando il museo londinese di “indifferenza provocatoria” verso opere che rappresentano l’essenza stessa dell’arte classica. “La tutela e l’etica dei monumenti dovrebbero essere priorità assoluta”, ha dichiarato, definendo il banchetto tra le antichità “un gesto di discutibile gusto e sensibilità”. Della stessa opinione, il presidente del Parlamento greco Nikitas Kaklamanis  che ha accusato il British Museum di “aver coperto la cultura greca con l’ombra di Barbie”, ironizzando sul tema rosa dell’evento e denunciando “l’uso cinico” dei marmi come “sfondo mondano per arricchire le casse dell’istituzione”.

 

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L’anima dell’arte antica umiliata dalla vacuità del nulla

Queste reazioni da parte della Grecia giungono in un momento particolarmente delicato, mentre Atene e Londra tentano di negoziare la restituzione delle sculture che Lord Elgin sottrasse più di due secoli fa e vendette al governo britannico nel 1816. Per Nikolaos Stampolidis, direttore del Museo dell’Acropoli, l’episodio rappresenta “un’ulteriore prova che i capolavori di Fidia devono tornare là dove furono scolpiti”.

In questo Museo esiste già una galleria appositamente progettata per accoglierli, con vista diretta sul Partenone, in un dialogo simbolico con il loro luogo di appartenenza che il gala londinese pare avere totalmente stravolto. Di fronte al clamore internazionale, il British Museum ha scelto il silenzio. Purtroppo, l’immagine delle statue illuminate dai lampadari e circondate da calici di cristallo nel pink mood della serata ha fatto il giro del globo. La grandezza del passato posta di fronte alla vanità del presente.