La CPI ha condannato il Macellaio del Darfur | Giustizia per 300.000 morti

Scoprite chi è Ali Kushayb, il braccio armato dell’orrore in Darfur. Un uomo senza pietà che ha scatenato l’inferno sulla terra.
La Corte penale internazionale ha scritto una pagina importante della storia del mondo. Ha condannato un responsabile per tutte le atrocità commesse nel conflitto del Darfur.
L’uomo in questione è Ali Muhammad Ali Abd-al-Rahman, conosciuto come Ali Kushayb. Costui era il comandante spietato della milizia Janjaweed, un gruppo paramilitare accusato di stupri di massa, esecuzioni sommarie e deportazioni.
Kushayb è stato considerato il principale esecutore di un piano sistematico di pulizia etnica, ordinato dal governo sudanese nei primi anni 2000 per soffocare la rivolta delle tribù non arabe nella regione del Darfur. Un periodo orribile nella storia del mondo.
Il tribunale ha pronunciato 27 verdetti di colpevolezza, raccontando episodi agghiaccianti in cui Kushayb non solo impartiva ordini, ma partecipava personalmente a torture, pestaggi e omicidi.
Un processo atteso da oltre 20 anni: cosa ha fatto davvero Kushayb
Durante il processo all’Aia, sono emerse testimonianze sconcertanti. In un caso, Kushayb fece caricare 50 civili su alcuni camion, li fece picchiare con asce e infine ordinò la loro esecuzione. Era fisicamente presente, parte attiva nei crimini, non solo un comandante ma un carnefice sul campo.
Accusato di oltre 50 crimini di guerra e contro l’umanità, Kushayb è stato catturato solamente nel 2020, 13 anni dopo che era stato emesso un mandato internazionale di arresto. Nonostante abbia cercato di negare tutto, dicendo “Non sono Ali Kushayb”, i giudici hanno respinto ogni sua difesa. La sua condanna rappresenta un importante precedente per la giustizia internazionale, in un contesto in cui la maggior parte dei responsabili delle stragi in Darfur non è mai stata punita.
L’ombra del genocidio e una guerra senza fine
Le Nazioni Unite stimano che il conflitto in Darfur abbia causato 300.000 morti e 2,5 milioni di sfollati, un numero che colloca questa tragedia tra le peggiori crisi umanitarie del XXI secolo. Kushayb era un uomo chiave del regime di Omar al-Bashir, l’ex presidente sudanese, anch’egli ricercato per genocidio, ma mai consegnato alla giustizia.
Il Sudan oggi continua a essere devastato da nuove guerre: dal 2023, il Paese è sprofondato in un altro conflitto, questa volta tra l’esercito regolare e le Rapid Support Forces, eredi dirette dei Janjaweed. Migliaia di morti, milioni di sfollati e un’intera nazione sull’orlo del baratro. Tuttavia la condanna di Kushayb riaccende almeno una scintilla di speranza: la giustizia, anche se lenta, prima o poi arriva.