Sospetto angelo della morte in Francia | A processo un anestesista

Medico Killer
L’angelo della morte francese in corsia -istockphoto – InchiostroVerde.it

Un medico francese è sospettato di aver avvelenato 30 pazienti, 12 dei quali sono morti. Che sia un angelo della morte in corsia?

Frédéric Péchier, un anestesista francese di 53 anni, è attualmente sotto processo nella città di Besançon, dove ha lavorato per anni in due cliniche diverse.

Il dottore ha subito l’accusa di aver avvelenato volontariamente 30 pazienti, tra cui bambini e anziani, causando la morte di 12 di loro. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2008 e il 2017.

Secondo l’accusa, Péchier avrebbe deliberatamente provocato arresti cardiaci nei pazienti per poi intervenire e mettersi in mostra come salvatore, guadagnandosi così una reputazione di grande esperto nelle rianimazioni.

In questo modo avrebbe anche cercato di screditare colleghi con cui era in conflitto. Un progetto criminale preciso e scrupoloso.

Come agiva l’angelo della morte

Da quanto trapela le vittime hanno un età compresa tra i 4 e gli 89 anni. Il più giovane, un bimbo senza problemi al cuore di nome Teddy, è sopravvissuto a due arresti cardiaci durante un semplice intervento alle tonsille. Episodio da red flag immediata.

L’inchiesta, che ha richiesto ben otto anni di indagini, ha scioccato la comunità medica francese. Péchier ha negato le accuse e si è difeso affermando di avere solide argomentazioni a proprio favore. Ha anche detto di comprendere il dolore delle famiglie coinvolte, ma di non sentirsi responsabile del loro stato emotivo.

Medico Killer - istockphoto - InchiostroVerde.it
Medico Killer – istockphoto – InchiostroVerde.it

Il processo

Il processo durerà fino a dicembre.  Nonostante la gravità delle accuse, l’uomo non è in carcere, ma si trova sotto controllo giudiziario. Non esercita più la professione dal 2017, sebbene nel 2023 gli sia stato concesso di lavorare in ambito medico, ma senza contatto diretto con i pazienti.

Una delle figlie delle vittime, Amandine Iehlen, ha dichiarato di aspettare questo momento da 17 anni. Suo padre è morto nel 2008 per un arresto cardiaco durante un’operazione ai reni. L’autopsia rivelò una dose eccessiva di lidocaina nel sangue che farebbe presupporre un errore dell’anestesista. Il procuratore ha descritto il caso come un unicum nella storia giudiziaria francese. Si sospetta che Péchier abbia manomesso deliberatamente sacche di farmaci o anestetici utilizzati dai colleghi, così da creare situazioni di emergenza e intervenire come “eroe”. In molti casi, era sempre lui il primo a soccorrere i pazienti in arresto cardiaco. Durante le indagini sono stati analizzati oltre 70 casi di complicazioni mediche sospette. Trenta sono risultati sospetti e sono arrivati in tribunale. Bisogna attendere il verdetto.