Tassa sulla spesa: da domani spendi 417€ in più per mangiare e per i beni di prima necessità | Lo Stato ha dovuto farlo

Per le famiglie italiane è un colpo durissimo: aumentano i prezzi di tutto, dall’olio, al vino fino alla pasta. Da domani potresti spendere fino a 417 euro in più per la spesa. Tutta colpa di Donald Trump.

Negli ultimi anni, le famiglie italiane hanno dovuto affrontare continui aumenti legati alle spese quotidiane. Un esempio concreto di ciò è rappresentato proprio dall’acquisto dei beni di prima necessità al supermercato.

Basti pensare che l’olio, solo per citare un caso emblematico, ha ormai raggiunto costi molto elevati, arrivando anche a superare i sei euro al litro.

E non si tratta di un caso isolato: anche altri prodotti fondamentali come zucchero, caffè e farina hanno visto impennate notevoli. Insomma, a preoccupare oggi non sono solo le bollette di luce e gas, ma anche la semplice spesa, che sta diventando un lusso per pochi.

Aumenta tutto: dalla pasta all’olio fino al vino… gli italiani diventano sempre più poveri

Come già anticipato, negli ultimi tempi la gestione del bilancio familiare è diventata sempre più complicata. Sempre più cittadini lamentano la difficoltà di acquistare anche solo il minimo indispensabile. In risposta a queste criticità, il governo ha messo a disposizione alcuni incentivi economici, come la “CartaDedicata a Te”, un bonus una tantum pensato proprio per sostenere le spese alimentari.

A peggiorare la situazione, però, interviene un nuovo scenario internazionale: la linea politica della nuova amministrazione Trump. Il presidente statunitense, rieletto alla guida del Paese, ha introdotto una politica molto rigida sui dazi commerciali, con nuove misure che entreranno in vigore dal 1 agosto 2025.

Italiani in allarme: andare al supermercato rischia di diventare un privilegio.

A commentare questa delicata questione è stato anche Alessandro Apolito, responsabile delle filiere nazionali di Coldiretti. Secondo le sue dichiarazioni, l’approccio aggressivo di Trump sui dazi potrebbe causare danni stimati intorno ai 2,3 miliardi di euro. Apolito ha ricordato come già durante il primo mandato di Trump si registrò un calo del 10% delle vendite a causa dei dazi, che avevano provocato un forte aumento dei prezzi. Oggi si prevede, ad esempio, un rincaro del 30% sul prezzo di una classica bottiglia di vino italiano destinata agli scaffali americani, un rincaro che si moltiplica lungo tutta la filiera logistica.

Ma il problema non si limita al solo aumento dei prezzi. Apolito ha sottolineato anche un altro pericolo: il rischio che i prodotti autentici del Made in Italy vengano soppiantati da quelli Italian Sounding, ovvero imitazioni prodotte direttamente negli Stati Uniti. “Questo è il pericolo maggiore. I prodotti Italian Sounding sono immuni dai dazi, perché realizzati negli USA, e diventano quindi molto più competitivi. Se le persone iniziano a considerarli un’alternativa al prodotto autentico, per noi è un ulteriore colpo durissimo“.

Infine, Apolito ha concluso con una riflessione amara: “A questo punto, tra prezzi più alti, imitazioni, e l’indebolimento del dollaro che penalizza le nostre esportazioni, siamo davanti a una tempesta perfetta“.