Lo chiamano “contributo equo”, ma è una tassa da 5.600€ l’anno per chi ha dei risparmi | Ora il Governo li preleva senza chiedere il permesso

L’incubo della patrimoniale è ormai dietro l’angolo, se hai dei risparmi potresti rimanere sul lastrico, ecco chi lo ha deciso.
L’equità della nostra società a livello socio-economico non è esattamente presente.
Sappiamo che ci sono poche persone con molti soldi che li utilizzano senza criterio e li ottengono grazie allo sforzo di una massa povera.
Sfortunatamente questa è una delle conseguenze del sistema capitalistico che è alla base dell’Occidente.
Alcuni premi Nobel hanno riportato in auge l’idea di istituire la cosiddetta tassa patrimoniale per riequilibrare un minimo la situazione. Ecco come funzionerebbe.
Tassa patrimoniale, ci vuole anche per il debito pubblico a dirlo sono i più intelligenti e virtuosi
Money.it ha riportato i nomi dei premi Nobel esperti in economia che hanno parlato in modo positivo dell’introduzione della patrimoniale: George Akerlof, Daron Acemoglu, Abhijit Banerjee, Simon Johnson, Paul Krugman, Joseph Stiglitz ed Esther Duflo. Sette cervelli che hanno analizzato le crisi economiche degli ultimi anni e che hanno affermato la necessità dell’istituzione di una patrimoniale. La tassa patrimoniale è una tassa che si applica sul valore totale dei beni posseduti, come immobili, conti correnti, azioni e obbligazioni, auto di lucco, opere d’arte o gioielli e così via.
Si tratta di una tassa pensata per fare sì che anche le persone ricche paghino un giusto contributo allo Stato e quindi ridistribuiscano in piccolissima parte la loro ricchezza. Attualmente, infatti, si calcola che i super – ricchi versino tasse minime rispetto al loro reale patrimonio. Le tasse di un super ricco equivarrebbero a una percentuale tra lo 0 e lo 0,6% del suo patrimonio, mentre la classe media, in proporzione, paga molto di più. Ecco in cosa consiste l’idea dell’economista Zucman, che è niente di meno che il direttore dell’Osservatorio fiscale dell’Unione europea.

Tassare i ricchi non è solo uno slogan, è buonsenso: la proposta di Gabriel Zucman
Zucman, come riportato su Money.it, ha proposto una tassa minima del 2% su patrimoni che superano i 100 milioni di euro. I dati sulla Francia in proiezione rivelano che nel caso dell’applicazione di questa tassa a doversene occupare sarebbero solo 1.800 famiglie estremamente ricche contro milioni che vivono in condizioni di povertà.
Molti economisti, anche italiani, si sono associati alla possibilità dell’istituzione di questa tassa, che contribuirebbe a una società più equa riducendo le disuguaglianze economiche. In molti casi si è parlato di patrimoniali, chissà che questa non sia quella giusta per una prossima applicazione anche solo in via sperimentale.