“Sono inciampato, datemi subito 22.000€”: questo risarcimento ti è dovuto se la strada è rovinata | Sono obbligati a pagare

Strade dissestate ovunque in Italia, ma se cadi in questo comune rischi di dover pagare tu… anche 22.000 €. Ecco cosa è successo davvero.
La giurisprudenza italiana prevede numerosi ambiti che regolano situazioni legate all’amministrazione ordinaria, come nel caso delle strade rovinate. In alcune circostanze, infatti, se si incorre in un danno causato da buche o tombini mentre si guida o si cammina, è possibile ottenere un risarcimento da parte del Comune responsabile.
E non finisce qui: anche nel caso di marciapiedi dissestati o percorsi urbani pericolosi, i cittadini possono agire legalmente e richiedere un rimborso per eventuali danni subiti.
Proprio una situazione simile si è verificata in uno dei comuni italiani, dove inizialmente il Comune era stato condannato a pagare oltre 22.000 €… ma poi la situazione si è completamente ribaltata.
Se cadi in questo Comune, potresti dover pagare tu: ecco la storia
A raccontare l’accaduto è il portale Today.it, che riporta la vicenda di una donna inciampata su un marciapiede dissestato. La signora ha deciso di agire legalmente contro il Comune, citandolo in giudizio per l’accaduto avvenuto in via Carlo Cattaneo.
Nel 2016 il Tribunale ha dato ragione alla donna, condannando il Comune al pagamento di 15.000 € per danni, oltre a 7.000 € per interessi e spese legali. Tuttavia, la sentenza è stata impugnata e la situazione si è ribaltata.

Altro che risarcimento: ora rischia lei di dover pagare tutto
La vicenda si è svolta a Viterbo. Dopo la prima sentenza, il Comune ha fatto ricorso, sostenendo che la donna non avesse fornito prove sufficienti per dimostrare la responsabilità dell’amministrazione. In particolare, il fatto che la caduta fosse avvenuta davanti a una scuola dell’infanzia non è bastato a convincere i giudici in secondo grado.
Risultato: la donna, inizialmente risarcita, adesso si trova costretta a versare al Comune ben 28.670,77 €, cifra che include danni, interessi, spese legali di primo e secondo grado, oltre ad altri oneri accessori. L’amministrazione comunale di Viterbo ha già inserito l’importo nel bilancio del 2025, sotto la voce “incassi per azioni di rivalsa nei confronti di terzi”.
Insomma, una vicenda che dimostra come, prima di chiedere un risarcimento, sia fondamentale presentare prove solide. Altrimenti, si rischia di passare da vittime… a debitori.