Emergenza salute a Taranto, casi di mieloma multiplo in aumento – Incontro Mazza-Liberi e pensanti
TARANTO – Il 2016 del comitato dei Cittadini e lavoratori liberi e pensanti inizia accanto ai pazienti dell’ospedale Giuseppe Moscati di Taranto. Nelle corsie dell’Oncologico, a colloquio con medici e ammalati, per capire qual è la realtà «sotto questo cielo che sembra pulito», per chiedere da «subito il potenziamento delle strutture» e soprattutto il «rispetto per la dignità del malato».I malati «non possono aspettare», nemmeno il tempo che occorrerà per costruire il nuovo ospedale di Taranto, il San Cataldo. «Sette, nove, dodici, quindici anni».
A proposito dell’ospedale San Cataldo, i Liberi e pensanti ribadiscono che «non siamo contrari», però «siamo contrari alle chiacchiere da tornata elettorale». Non c’è più tempo da perdere «sotto questo cielo che sembra pulito». Lo ha detto Valentina Petrini, reporter tarantina che insieme all’attore Michele Riondino, Rita Corvace e Giovanni Raimondi ha parlato davanti all’ingresso del Moscati a Paolo VI dopo la visita ai reparti. «Il dottor Mazza ci ha detto che c’è una nuova emergenza, l’aumento dei mielomi» anche nei trentenni. Il mieloma «è una patologia strettamente legata a fattori inquinanti. Speravamo di uscire dall’ospedale con la notizia che la città sta meglio, invece la città è ammalata».
Il fenomeno dell’aumento dei casi di mieloma a Taranto lo spiega lo stesso primario di Ematologia del Moscati. Secondo Mazza il «mieloma multiplo, fino a poco tempo fa, interessava adulti, anziani, mentre adesso la vediamo nei giovani, nei cinquantenni e il livello di incidenza si sta ancora abbassando». Tra le possibili cause «c’è l’effetto cumulativo dell’inquinamento nel tempo». Taranto, dunque, non sta meglio. «Non voglio fare allarmismo: è migliorata sicuramente la capacità di fare cura, per cui ci sono molti pazienti guariti, ma lo scopo non è solo quello di curare ma anche di prevenire». E occorrono strutture che soddisfino gli standard necessari per un territorio in emergenza, per superare le «mancanze sul piano organizzativo assistenziale».

Per restituire dignità agli ammalati servirebbero interventi immediati. Che è l’auspicio anche di Michele Riondino: «L’allargamento di questo ospedale significherebbe molto per la realtà sanitaria a Taranto. Il dottor Mazza ci ha raccontato che la prima cosa che fanno quando entrano in ospedale è vedere chi possono dimettere, per lasciare posto a qualcun altro. Non può funzionare così».
Nicola Sammali
N.B. Del nuovo ospedale “San Cataldo” abbiamo parlato sul nostro sito ospitando la denuncia del dottor Agostino Di Ciaula (Isde) in merito al fatto che il progetto non sarà sottoposto a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). In sede di Conferenza dei Servizi, infatti, il parere favorevole alla VIA espresso dal direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, non è stato preso in considerazione, così come ricordato oggi dalla dott.ssa Maria Grazia Serra (Isde). Arpa Puglia aveva poggiato la sua richiesta su una serie di criticità indicate nel verbale della Conferenza. Qui i retroscena: https://www.inchiostroverde.it/di-ciaula-denuncia-non-ci-sara-valutazione-di-impatto-ambientale-per-il-nuovo-ospedale-di-taranto/
