Ilva, sciopero Usb in risposta a licenziamento attivista

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operaioTARANTO – L’Usb (Unione sindacale di base) ha proclamato per i dipendenti dello stabilimento Ilva e per i lavoratori dell’appalto uno sciopero con presidio a oltranza a partire dalle 7 di lunedì prossimo davanti alla portineria A dello stabilimento. E’ questa la conseguenza dal licenziamento di un attivista del sindacato di base, Marco Zanframundo, a cui l’azienda ha contestato comportamenti che avrebbero messo a repentaglio la sicurezza sua e dei colleghi, e contro il licenziamento di 50 lavoratori della ditta Emmerre dopo l’incidente del 28 febbraio scorso in cui mori’ l’operaio Ciro Moccia.

Lo sciopero,  che vede l’adesione dei Cobas, è pure ”contro gli esuberi annunciati, contro le discariche, contro un sistema – e’ detto nel volantino dell’Usb – che ci uccide e che ci licenzia”. Con un atto ”vile e infame”, sostiene il sindacato di base, ”l’azienda Ilva ha licenziato il lavoratore del Mof Marco Zanframundo. Per 12 anni lavoratore modello, Marco, negli ultimi 50 giorni ha ricevuto otto contestazioni, chiaramente strumentali e false, comminate da chi e’ responsabile e per questo rinviato a giudizio, per la morte di Claudio Marsella”. ”Le colpe di Marco? Aver difeso – conclude l’Usb – il diritto alla vita, alla sicurezza aver protestato insieme ai colleghi del Mof per chiedere giustizia per il caro Claudio, essere diventato un dirigente Usn, il sindacato che ha denunciato gli abusi, le collusioni, il sindacato che ha presentato l’esposto sul ‘governo ombra’ dei fiduciari di Riva che ieri sono stati arrestati”.

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