La teoria delle nonne - istockphoto - InchiostroVerde.it
Uno studio su quarant’anni di osservazioni delle orche rivela che la menopausa non è una fine, ma una strategia utile alla specie.
La menopausa è da sempre un enigma per gli studiosi e una fase di cambiamento per le donne a volte vissuto con tristezza. La fine del periodo fertile per alcune rappresenta una sorta di declino fisico e psicologico.
Gli studiosi si sono chiesti quale sia il motivo per cui la natura dovrebbe “rinunciare” alla fertilità in una specie che, per sopravvivere, deve riprodursi.
Oggi, grazie a un ampliamento delle ricerche, la risposta sembra più chiara e più sorprendente che mai. Infatti, solamente cinque mammiferi al mondo vivono a lungo dopo aver cessato la capacità riproduttiva: gli esseri umani, le orche, i globicefali di Gray, i narvali e i beluga.
Una rarità biologica che cela un disegno evolutivo straordinario: la “teoria della nonna”, secondo cui la vita post-fertile è un investimento per il futuro dei propri discendenti.
Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha analizzato quarant’anni di osservazioni delle orche del Pacifico nord-occidentale. Si è scoperto che la sopravvivenza dei piccoli cresce sensibilmente quando nel gruppo è presente una matriarca anziana. Quando invece la nonna muore, la mortalità dei nipoti aumenta drasticamente. La presenza di una femmina esperta diventa dunque un vantaggio evolutivo, capace di rafforzare tutto il gruppo.
Le orche femmine possono vivere fino a sessant’anni, ben oltre i limiti della fertilità. In questo lungo arco di vita, assumono un ruolo guida nel gruppo. Trasmettono conoscenza, conducono il gruppo verso zone di pesca più abbondanti, proteggono i più giovani nei momenti di scarsità. Gli scienziati parlano di effetto nonna, un fenomeno che trasforma l’esperienza in una risorsa vitale.
Secondo il biologo Dan Franks dell’Università di York, “se le nonne continuassero a riprodursi, non potrebbero offrire lo stesso supporto ai nipoti”. La menopausa, quindi, non è un cedimento della natura, ma un colpo di genio: una forma di altruismo genetico che sostituisce la maternità con la cura, la forza e con la saggezza.
La “teoria della nonna” riscrive il significato stesso dell’evoluzione: non sopravvive solo chi genera, ma chi sa trasmettere conoscenza e proteggere la vita altrui. L’umanità si è evoluta grazie alle sue nonne. Quelle mani che accarezzano, quelle voci che insegnano, quelle menti che ricordano sono il simbolo della cooperazione che ha vinto sulla competizione.
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