L’Ungheria contro l’Europa e offre denaro a Putin? Ecco cosa sta davvero succedendo dietro le quinte

Ue
Europa disunita – istockphoto – InchiostroVerde.it

L’Ungheria si pone controcorrente rispetto ad alcune decisioni prese dall’Unione Europea. Questo dimostra ancora scarsa coesione.

Mentre l’Unione Europea sta cercando di trovare un modo per svincolarsi dalla dipendenza energetica russa, l’Ungheria sceglie di andare controcorrente.

Questa decisione sta suscitando polemiche e preoccupazioni crescenti a Bruxelles e tra gli alleati NATO.

Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha recentemente affermato, da Mosca, che Budapest continuerà ad acquistare gas e petrolio dalla Russia.

Una presa di posizione decisa che si pone in contrasto con la strategia europea delle sanzioni contro il Cremlino e con il desiderio europeo di diventare più indipendente dallo Zar per quanto concerne le forniture.

Ungheria contro UE

Szijjarto ha apertamente criticato l’approccio, da lui definito “insensato” di Bruxelles. Questo perché lancia accuse sul fatto che si voglia rimpiazzare fornitori “affidabili e a basso costo” con alternative più costose e meno sicure. Secondo il ministro, Mosca non ha mai mancato alle sue promesse nei confronti dell’Ungheria, al contrario dell’instabilità che oggi caratterizza il mercato energetico.

Una presa di posizione molto lontana dalla strategia comune, che preoccupa l’Europa e gli Stati Uniti. Infatti, mantenere rapporti energetici con la Russia in pieno conflitto ucraino significa, finanziare la guerra. L’energia è una delle principali fonti di introito per l’economia russa e questo denaro entra a gamba tesa nei bilanci bellici del Cremlino. A sottolineare questa contraddizione è stato anche Donald Trump, che ha accusato duramente i Paesi NATO che ancora acquistano energia russa, definendo il loro comportamento “ingiustificabile” .

Victor Orban
Orban – Wikicommons – InchiostroVerde.it

La risposta del premier ungherese Viktor Orban

Orban ha rivendicato il diritto dell’Ungheria di tutelare la propria economia, affermando che privarsi del gas russo equivarrebbe a un “disastro economico” per il Paese. Parole che appoggiano Szijjarto, in virtù di tutela di politica interna. Con questo gesto l’Ungheria rompe il fronte comune.

La voce ungherese non è isolata. Infatti la Slovacchia, che figura ancora dipendente dagli idrocarburi russi, sostiene apertamente quello che dice Orban. Questo dimostra che l’unità dell’UE è molto traballante. Tale fragilità potrebbe compromettere l’efficacia delle politiche europee per indebolire la Russia. Questa vicenda pone l’accento sull’eterno dilemma della reale coesione e solidarietà europea. Anche perché c’è sempre la questione in diritto del problema della sovranità statale e della sua indipendenza rispetto all’Unione. Un paradosso giuridico che forse doveva essere discusso aprioristicamente in tempo di pace, quando nacque l’Europa, e non si pensava che un giorno ci sarebbero stati scenari di crisi e di guerra.