Il presidente iraniano ha il coraggio di dire che Israele agisce impunito e senza timore di nulla

Situazione in medio oriente
Israele il grande impunito – istockphoto – InchiostroVerde.it

Le dichiarazioni del presidente iraniano Masoud Pezeshkian durante il vertice arabo-islamico straordinario a Doha fanno riflettere.

La questione israelo-palestinese deve assolutamente occupare un posto in prima fila nel dibattito internazionale.

Questo il senso del discorso del presidente dell’Iran che ha sottolineato la situazione di  frustrazione tra i Paesi musulmani e arabi nei confronti della comunità internazionale.

Questo perché viene percepita una certa impunità di cui Israele godrebbe.

Le parole di Pezeshkian si inseriscono in un momento particolarmente teso, segnato da una recrudescenza delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e da una risposta internazionale che risulta essere debole, discontinua e spesso incoerente.

Israele il grande impunito

Pezeshkian ha voluto esaltare qualcosa di fondamentale. Ossia, l’assenza di conseguenze concrete per Israele, nonostante le continue violazioni del diritto internazionale e della sovranità di altri Stati. L’attuale fase del conflitto è incancrenita, specialmente dopo le operazioni militari israeliane che hanno colpito non solo Gaza, ma anche aree limitrofe in Libano e Yemen. Infatti questa non può più essere giustificata come una semplice risposta difensiva, ma come una strategia bellica, resa possibile dall’inerzia della comunità internazionale.

Il presidente iraniano ha parlato apertamente di “impunità”, denunciando una crescente indifferenza nei confronti del popolo palestinese e la mancanza di volontà da parte delle altre nazioni di porre limiti concreti all’azione militare israeliana.

Un quadro politico terribile

In questo contesto storico, il presidente Pezeshkian ha ricordato le radici culturali comuni che mirano all’unità del mondo arabo e musulmano. Il tutto al fine di sollecitare una risposta collettiva non solo sul piano politico, ma anche su quello morale per porre fine allo strapotere indiscusso di Israele. Secondo il presidente iraniano, la solidarietà tra gli Stati  di matrice musulmana non deve fondarsi esclusivamente su un’identità religiosa, ma su valori come giustizia, sovranità e dignità umana. Questo messaggio deve essere un monito mondiale. L’occidente deve comprendere il malcontento sempre più diffuso, anche tra le popolazioni civili di molti Paesi arabi, stanchi di vedere una tragedia umanitaria protrarsi nell’indifferenza generale.

Alla luce degli eventi è necessario che avvenga una riflessione più ampia sul ruolo e sulla responsabilità della comunità internazionale. Le condanne verbali, prive di conseguenze pratiche, rischiano di legittimare ulteriormente le operazioni israeliane. Le parole di Pezeshkian, per quanto provenienti da un contesto politico ben definito e filo-palestinese, riflettono un sentimento che trascende le alleanze. Infatti, deve passare il messaggio dell’importanza di ripristinare la giustizia e di riequilibrare le relazioni internazionali per evitare che venga minata la sovranità dei singoli stati.