“Sei tornato a lavorare? Puoi anche tenerti la NASPI”: Ufficiale la sentenza, l’assegno ti spetta lo stesso, incassi due stipendi al mese

Non dovrai più rinunciare alla naspi - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Non dovrai più rinunciare alla naspi – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Nuove e importantissime novità per i cittadini italiani: anche se sei tornato al lavoro non devi rinunciare alla Naspi.

Si torna a parlare di Naspi, ovvero l’incentivo economico che viene concesso ai cittadini italiani al termine di un contratto lavorativo, dopo essere stati licenziati.

Tale incentivo economico, però, resta al diretto interessato solo per un lasso di tempo limitato: l’importo iniziale è quasi uguale a quello dello stipendio percepito, ma diminuisce progressivamente fino a scomparire del tutto.

Inoltre, i beneficiari della Naspi possono essere costretti a rinunciare a questo sostegno economico nel momento in cui trovano una nuova occupazione.

Eppure, la giurisprudenza ha deciso di intervenire in materia introducendo dei cambiamenti molto rilevanti. Ecco di cosa si tratta nello specifico.

Puoi tornare a lavorare anche con la Naspi: non devi più rinunciarci

La Naspi, infatti, rientra nei diritti inviolabili del lavoratore ed è tutelata dall’articolo 38 della Costituzione, come ricorda anche il sito Brocardi.it. Viene infatti sottolineato che, qualora il lavoratore risultasse formalmente reintegrato ma non ricevesse né mansioni, né stipendio, né effettiva possibilità di lavorare, si troverebbe comunque in una condizione di stallo.

A conti fatti, quindi, quel dipendente continua a essere disoccupato nella realtà dei fatti. Ed è proprio per questo motivo che la Corte di Cassazione è intervenuta con la sentenza n. 23.476 del 2025.

Non dovrai più rinunciare alla naspi - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Non dovrai più rinunciare alla naspi – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Non perderai la Naspi anche se torni a lavorare: ecco cosa cambia

In particolare, come spiegano le fonti citate, la Corte ha stabilito che ciò che conta è la sostanza e non la forma: il diritto all’indennità può rimanere valido finché il lavoratore non percepisce concretamente uno stipendio.

Per chiarire meglio, anche se si è ancora formalmente sotto contratto con l’azienda, in assenza di retribuzione e di mansioni effettive, il lavoratore può continuare a mantenere la Naspi. Questo almeno fino a quando non si definirà la situazione con l’azienda, decidendo se rimanere in servizio o meno dopo i tempi necessari.

Per ulteriori chiarimenti, è sempre consigliabile rivolgersi a un legale esperto in diritto del lavoro, a un consulente o direttamente all’Inps, così da conoscere nel dettaglio i propri diritti e doveri e non rischiare di dover restituire le somme percepite.