Il caso Amabile ha solo aperto il vaso di Pandora taciuto sulla precarietà del lavoro in Italia

Martina Strazzer
Il caso Amabile – Instagram – InchiostroVerde.it

Il caso Amabile è una sorta di Ferragni-bis, dove dietro ad un’impresa dal grande fatturato si nascondevano molti segreti.

Negli ultimi tempi sul web è rimbalzata la storia di Sara, una lavoratrice incinta assunta dall’azienda di gioielli Amabile, guidata dalla giovane imprenditrice Martina Strazzer.

L’annuncio, diffuso sui social nel 2024, era stato presentato come un gesto di modernità e inclusione nei confronti delle donne e della maternità. Il video che celebrava l’assunzione ha implementato l’immagine di un brand che si mostrava attento ai suoi collaboratori.

Pochi mesi dopo, però, la storytelling instagrammabile si è incrinata. Alla scadenza del contratto a termine, poco dopo il parto della lavoratrice, l’azienda ha deciso di non assumerla come le era stato promesso. Sara con 12 anni di esperienza ora è senza impiego. Il fatto ha scatenato un’ondata di indignazione online, trasformando un caso aziendale in un tema di dibattito pubblico.

L’azienda ha risposto sottolineando la legalità della scelta e sostenendo che il mancato rinnovo era legato a ragioni professionali, ma il danno reputazionale è ormai fatto. Sara è una contabile e nelle sedi opportune si verificherà se i numeri dei corrispettivi saranno conformi al lavoro da lei eseguito oppure no come dice l’azienda.

Il caso Amabile è lo specchio di tutta Italia

Questo caso così discusso mostra solo che in questo momento storico molte realtà imprenditoriali investono fortemente nel creare un’immagine cool. I social possono lanciare un marchio, ma possono anche renderlo vulnerabile quando emergono discrepanze tra il racconto e la realtà.

La vicenda mostra quanto sia rischioso trasformare i lavoratori in strumenti narrativi. Assumere una donna incinta non è un’operazione di marketing, ma un atto che implica responsabilità concreta. Quando le aspettative create sono tradite, il pubblico reagisce.  La distanza tra le parole e i fatti possono costare caro, anche in termini di credibilità.

Precariato
Lavoro precario – Freepik – InchiostroVerde.it

Il lavoro precario in Italia

Il caso Amabile è solo la punta dell’iceberg italiano. Contratti a termine, collaborazioni discontinue e il mai entrato in vigore salario minino rappresentano la quotidianità per milioni di persone.

La promessa di un lavoro stabile, che un tempo era la base su cui costruire futuro e famiglia, oggi è diventata l’eccezione. Nel caso Amabile si è vista una donna con 12 anni di esperienza, quindi molto qualificata per svolgere una mansione, vedersi offrire un contratto a tempo determinato. Un’azione inspiegabile in altri paesi, dato che assumere una persona specializzata ad interim non ha senso se si punta davvero a costruire qualcosa.