Non fu Rose come nel film di Cameron l’ultima a salvarsi dal Titanic, ma un uomo con una storia incredibile

C’è un uomo che è entrato nella leggenda. E’ sopravvissuto al naufragio del Titanic in modo incredibile e unico.
La straordinaria storia del Titanic ha ispirato film e libri, perché quello che è successo al viaggio inaugurale della nave considerata inaffondabile è stato un evento che nessuno avrebbe mai potuto prevedere.
Il Titanic è una delle ultime effigi di un’epoca scomparsa fatto di dame di compagnia, orchestre, divisioni per classe e la speranza di un vita migliore in America.
Le vittime furono moltissime, le scialuppe erano poche e la storia dell’iceberg è diventata una leggenda.
Tuttavia ci sono testimonianze di sopravvissuti e tra queste c’è quella di Charles Joughin.
Coraggio, sangue freddo e… whisky
Tra le oltre 1.500 vittime e tragiche testimonianze del naufragio del Titanic, emerge l’avventura di Charles Joughin, capo panettiere della nave. L’uomo il 15 aprile 1912 è stato protagonista di una delle più incredibili avventure mai registrate nella storia marittima. E’ riuscito a sopravvivere due ore nell’ acqua gelida dopo il naufragio
Quando il Titanic colpì l’iceberg, Joughin fu eroico: organizzò i suoi uomini per caricare le scialuppe con del pane, aiutò donne e bambini a imbarcarsi e, senza alcuna fretta, tornò nella sua cabina. Lì, racconta lui stesso nella testimonianza ufficiale rilasciata all’inchiesta britannica, bevve un bicchiere abbondante di whisky e si preparò all’inevitabile dipartita.

Il panettiere che sfidò il Titanic
Mentre la nave si inclinava verticalmente e affondava, Joughin si trovava sulla poppa, da dove fu sollevato in acqua, ma non fu trascinato a fondo. A differenza di tutti gli altri, riuscì a restare a galla nell’acqua a -2°C per quasi due ore, un’impresa ritenuta incredibile. Le morti per il naufragio avvennero a causa dell’ipotermia fulminante per l’acqua gelida.
Charles vide una scialuppa capovolta e, dopo alcuni tentativi falliti, fu riconosciuto da un collega cuoco che lo aiutò ad aggrapparsi fino all’arrivo dei soccorsi. Quando fu tratto in salvo, sorprendentemente, non mostrava segni gravi di congelamento. Tantissimi si sono chiesti se fosse stato proprio l’alcol a salvarlo, ma gli esperti tendono ad attribuire la sua sopravvivenza alla calma, alla resistenza fisica e alla fortuna. Dopo la disavventura del Titanic, Charles Joughin continuò a navigare fino alla pensione e morì nel 1956, all’età di 78 anni. Ad oltre un secolo di distanza, il panettiere del Titanic resta un esempio di umanità per aver aiutato chi poteva, competenza e sangue freddo in mezzo al caos e un buon gusto per il whisky.