Chiusure banche record, 3 milioni di correntisti restano senza accesso ai propri soldi | Le zone più colpite d’Italia

Shock in Italia: oltre 3 milioni di correntisti rimangono letteralmente al verde, tutta colpa delle chiusure record delle banche.
Nel corso degli ultimi anni, i fatti che abbiamo avuto modo di osservare hanno mostrato come sia cambiata radicalmente la gestione del denaro da parte dei cittadini italiani e non solo.
Possiamo citare numerosi esempi a riguardo, ma senza ombra di dubbio l’arrivo delle applicazioni sugli smartphone e l’accessibilità ai siti web delle banche hanno reso il controllo del denaro molto diverso e soprattutto più costante e maniacale.
Il tutto non finisce qui, dato che in questo contesto dobbiamo anche aggiungere un altro fattore di grande importanza: la possibilità di pagare persino piccole somme con l’utilizzo del bancomat oppure con i wallet presenti sugli smartphone.
Eppure, quella che sembrava una vera e propria rivoluzione in campo bancario sta subendo un primo brusco stop, il tutto a causa di una chiusura record delle banche che sta mettendo letteralmente in ginocchio la nazione.
Chiusura record delle banche: milioni di correntisti senza soldi
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso degli ultimi anni è stata messa in atto una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il controllo del denaro sui conti bancari e non solo. È stato riscontrato anche che sempre più cittadini prediligono utilizzare mezzi digitali e le proprie carte di debito o credito per poter pagare anche piccole somme; questo ha fatto diminuire considerevolmente il numero di prelievi in contanti.
Sulla base di tale fenomeno, dunque, si è venuto a creare quello che viene definito “desertificazione bancaria“: la riduzione sensibile del numero di uffici bancari presenti sul territorio nazionale, compresi gli sportelli ATM. Un segnale inequivocabile di una problematica che sta diventando molto più grave di quanto si possa immaginare.

Shock per gli italiani: tutti senza soldi a Ferragosto
In particolar modo, secondo quanto riportato da Fanpage.it, è stato denunciato da First Cisl che in Emilia-Romagna la desertificazione bancaria abbia ormai assunto proporzioni allarmanti. È stato stimato che più di 35.000 cittadini vivono in comuni dove non è presente nemmeno una banca, motivo per cui sono costretti a spostarsi per raggiungere un ATM o consultare un impiegato per le proprie necessità.
Il problema non si ferma qui, perché il segretario generale della Uilca, Fulvio Furlan, come riportato dalla stessa fonte, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il problema dello spopolamento di certi territori è reale, ma noi crediamo che le banche, invece di limitarsi ad adeguarsi al fenomeno, possano essere il traino per invertire questa tendenza, data l’importanza che il settore del credito ha nel nostro Paese“.
Concentrando l’attenzione sul ruolo nevralgico che gli istituti bancari giocano su tutto il territorio, sia a supporto della popolazione che delle attività commerciali, Furla ha così concluso: “Le banche possono svolgere un ruolo sociale per garantire servizi essenziali, come dimostrato durante la pandemia, evitando che intere comunità restino isolate e penalizzate“.