La prima giudice transgender del Regno Unito sta per compiere una grande rivoluzione

Una giudice ha avviato una causa contro l’UK presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. Una decisione scomoda potrebbe essere revocata.
La giudice in pensione Victoria McCloud, ha deciso di intraprendere una strategia difensiva per ribaltare una sentenza della Corte suprema. Quella che ha gettato indietro nel tempo il riconoscimento del cambio di sesso.
Chiede una nuova udienza del caso, sostenendo che la Corte Suprema ha minato i suoi diritti a un giusto processo ai sensi dell’articolo 6. Questo quando si è rifiutata di ascoltare la sua rappresentanza e non ha ascoltato le prove di nessun altro individuo o gruppo trans.
Le premesse a questa battaglia risalgono ad aprile. La Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che la definizione legale di donna contenuta nell’Equality Act del 2010 non includeva le donne transgender in possesso di certificati di riconoscimento di genere.
Le successive linee guida dell’organismo di controllo per l’uguaglianza hanno comportato un divieto assoluto per le persone transgender di utilizzare servizi in base al genere in cui si identificano.
Più tutela per le persone transgender
McCloud, che è supportata da Trans Legal Clinic e W-Legal, ha affermato che la domanda è stata presentata ai sensi degli articoli 6, 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Respingere una richiesta simile senza motivarla sarebbe una violazione dei diritti umani. Dal momento che quanto è stato stabilito dalla corte è ipso facto contro il diritto delle persone di non essere discriminate per motivi religiosi, di sesso o di pensiero.

Il controsenso di quanto stabilito dalla Corte
Secondo McCloud “la corte ha annullato il mio sesso e quello di altre 8.500 persone… Ci viene detto che dobbiamo usare spazi pericolosi come spogliatoi e bagni maschili quando abbiamo un’anatomia femminile. Potremmo essere violentate… Veniamo perquisite da poliziotti uomini, per ‘proteggere’ poliziotte dalla nostra anatomia femminile.”
La sentenza di aprile ha implicazioni di vasta portata per i fornitori di servizi, gli enti pubblici e le imprese. Infatti la maggior parte dei quali attende un codice di condotta aggiornato per gli enti pubblici dall’organismo di controllo. Se si analizza ad ampio spettro questo provvedimento governativo, il problema si espande anche verso le persone giovani in transizione. Sono state annullate le linee guida delle scuole che stabiliscono che gli alunni transgender possono utilizzare servizi igienici e spogliatoi in linea con il loro genere di vita. Lo stesso per la politica carceraria che continua a consentire ad alcune donne transgender di essere ospitate nella sezione femminile, in base alla valutazione del rischio.