INPS, già inviate le cartelle esattoriali: prima di agosto ti chiedono il doppio delle tasse | Ti arriva un conguaglio fino a 5.000€

Pessime notizie per i contribuenti italiani: l’INPS ha già provveduto all’invio delle cartelle esattoriali prima di agosto, e questa volta ti farà pagare il doppio delle tasse.
Nel corso dell’ultimo anno sono arrivate numerose brutte sorprese per i contribuenti, che si sono visti costretti a pagare più tasse del previsto e non solo.
Basti pensare a quanto accaduto a numerosi pensionati italiani, che si sono ritrovati a restituire somme non dovute, ricevute nel 2022 insieme a uno specifico bonus. E non è finita qui: l’INPS ha assestato un altro duro colpo ai cittadini.
A preoccupare maggiormente sono le nuove cartelle esattoriali inviate proprio dall’INPS, che richiedono un pagamento immediato per conguagli che possono arrivare anche oltre i 5.000 euro.
Ecco di cosa si tratta nello specifico e perché tanti cittadini stanno già cercando di capire se anche loro saranno coinvolti in questo conguaglio che pesa come una vera e propria spada di Damocle.
L’INPS ha già inviato le cartelle esattoriali: previsti fino a 5.000 euro di conguaglio
Come anticipato, negli ultimi anni l’INPS ha lavorato attivamente su diversi fronti, sia a tutela dei cittadini che dei lavoratori e delle imprese individuali. Un esempio concreto è rappresentato dall’aumento del tetto reddituale per chi opera con Partita IVA in regime forfettario.
Proprio per questo, l’INPS ha deciso di intervenire in modo diretto: le prossime cartelle esattoriali rappresenteranno un vero salasso per molti contribuenti. Secondo quanto stabilito dall’articolo del decreto sul concordato preventivo biennale (CPB), rivolto a chi accetta la proposta del Fisco, è previsto un ricalcolo in materia di redditi maggiorati ed eventuali contributi previdenziali, come spiegato anche dal sito money.it.

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Nel dettaglio, secondo quanto concordato, il concordato preventivo biennale consente ai contribuenti di pagare meno tasse accettando la proposta del Fisco riguardante i redditi stimati, senza attendere quelli effettivi che poi determinano le imposte reali e i relativi contributi. Questo accordo è valido per il biennio 2024–2025 per i soggetti ISA e per chi aderisce al regime forfettario.
Attenzione però: sarà fondamentale prestare massima attenzione al versamento dei contributi all’INPS, in particolare per artigiani, commercianti e iscritti alla gestione separata. La situazione è diversa per i professionisti con cassa previdenziale autonoma.
La stangata, infatti, potrebbe arrivare soprattutto da parte delle casse previdenziali private, come quella forense, che ha chiarito come il concordato preventivo biennale non produca alcun effetto sugli obblighi contributivi: i contributi devono comunque essere versati sul reddito effettivamente prodotto. Lo stesso vale per la cassa previdenziale dei giornalisti (INPGI) e per quella dei commercialisti.
In ogni caso, per ulteriori chiarimenti sui contributi relativi al 2024 e quelli che state accumulando nel 2025, è sempre consigliabile consultare il proprio commercialista di fiducia. Solo così potrete gestire al meglio i versamenti ed evitare un salasso inatteso.