Il fantastico thriller “Sotto il vestito niente” torna in sala dal 4 agosto

Il film che sbeffeggia la “Milano da bere” degli anni 80 per il suo compleanno tornerà in sala. Un occasione da non perdere.
Distribuito da Cat People grazie a Faso Film, Sotto il vestito niente (1985) tornerà nelle sale italiane a partire dal 4 agosto. Ispirato dall’omonimo romanzo di Marco Parma (pseudonimo di Paolo Pietroni) e prodotto da Achille Manzotti, questo è un film simbolo della critica agli anni 80.
Un periodo fatto di eccessi, lusso, esagerazioni e apparenze, specialmente in quella Milano cool e rampante di cui, nell’opera viene raccontata l’estetica che mascherava il vuoto.
Sotto il vestito niente, thriller erotico diretto da Carlo Vanzina nel 1985, è molto più di un semplice giallo ambientato nel mondo della moda.
Dietro la patina di sensualità e glamour si cela un universo intriso di ambiguità, doppiezze e tensioni identitarie. Il titolo stesso è già una provocazione che mostra il contrasto tra apparenza e verità, tra superficie e profondità.
Il mondo della moda è solo un’esempio di come erano veramente gli anni 80
La moda di cui si parla nel film è solo un topos. Un simbolo di una realtà costruita sull’immagine, sulla perfezione artificiale e sulla manipolazione della percezione. I personaggi sono tutti finti: modelle bellissime ma enigmatiche, uomini d’affari ambigui, fotografi ossessionati dal controllo dell’immagine.
Il corpo femminile narrato da Vanzina è una metafora dell’ambiguità del periodo. E’ contemporaneamente oggetto di desiderio, mezzo di potere e strumento di alienazione. Le modelle bellissime sono trasformate in manichini vuoti. Il “vestito” serve solo ad inserirsi nel contesto cool, è uno strumento di accettazione. Tuttavia sotto al vestito non c’è nulla, perché non importa a nessuno sapere l’identità di chi lo indossa.

La Milano spietata del film di Vanzina
La Milano descritta nell’opera è fredda e frenetica. Sicuramente una bella città, ma che stronca le persone, perché in quegli anni le relazioni umane erano meno importanti del denaro, dello status sociale e del profitto. Un film molto all’avanguardia, perché il declino dei rapporti sociali di oggi è figlio di quegli anni di alienazione.
Sotto il vestito niente è un thriller ancora attualissimo, dal momento che è riuscito a guardare con occhio cinico tutte le fratture che in un periodo economico florido stavano gettando le basi per un futuro misero. Il film parla di culto dell’apparenza, di consumismo e arrivismo. Un mondo superficiale che dietro alla maschera patinata nasconde il vuoto assoluto. Vi ricorda qualcosa?