Il mondo deve dire addio ad un uomo che ha cambiato il rock e l’haevy metal | La musica piange per Ozzy Osbourne

Ozzy Osbourne lascia questa terra dopo il concerto di addio alla musica. Il vuoto sarà incolmabile e la sua assenza terribile.
Dopo il concerto del 5 luglio “Back to the beginning”, un evento memorabile, che ha visto sul palco per l’ultima volta i quattro diavoli del metal: Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward. Tutti sul palco di fronte a migliaia di fan, con guest stars d’eccellenza dai Metallica agli Slayer.
“È il momento di tornare a casa, dove tutto è iniziato. Questo è il mio regalo a Birmingham”, ha detto Ozzy.
Si è esibito nonostante tutte le difficoltà legate alla sua salute a causa del morbo di Parkinson, Ozzy seduto su un trono ha cantato per tutti coloro che gli hanno voluto bene.
Un momento che entra di diritto nella storia della musica.
La figura di Ozzy nella storia della musica
Una voce inconfondibile, la personalità estrema e la capacità di reinventarsi, Ozzy Osbourne ha plasmato il panorama della musica rock e heavy metal. Dalla nascita dei Black Sabbath alla sua carriera solista e fino al suo ultimo concerto, Ozzy è stato più di un cantante: è diventato un simbolo culturale.
Il primo grande passo nella sua rivoluzione musicale avviene nel 1970 con la pubblicazione di Paranoid, con i Black Sabbath. In un’epoca dominata dal rock psichedelico, il gruppo propone suoni oscuri, riff potenti e testi che parlano di guerra, pazzia e apocalisse. Ozzy, con la sua voce graffiante e carica di angoscia, crea un nuovo genere: l’heavy metal.
Un artista poliedrico
Ozzy non solo non si ferma, ma riesce sempre a mostrare un volto diverso del suo essere artista. Con Blizzard of Ozz (1980), si impone come solista e scopre il chitarrista Randy Rhoads, inserendo elementi differenti nella struttura del metal. In questo momento artistico, Ozzy comprende l’importanza di essere un frontman carismatico, teatrale e volutamente sopra le righe.
La sua lotta contro il morbo di Parkinson e i problemi spinali, ha dimostrato un lato ancora più profondo del suo modo di essere e della sua eredità: l’importanza di non farsi sopraffare. Seduto su quel trono, Ozzy ha mostrato che l’arte riesce a vincere la malattia e se si chiudono gli occhi le note travolgono tutti. Il mondo perde un artista che ha rivoluzionato il rock perché ha saputo creare, distruggere e ricostruire. È stato il primo a trasformare il metal in un momento di coinvolgimento totalizzante, dove musica, immagine e autenticità si fondono.