Pensione a 62 anni, presenta le carte entro luglio e smetti di lavorare | A settembre col cavolo che rientri in azienda

Il 2025 sarà un anno cruciale per molti italiani: se presenterete i documenti necessari entro il mese di luglio, potrete già andare in pensione anche a 62 anni.
Nel corso degli anni, come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasione della pubblicazione di articoli precedenti, sono stati introdotti numerosi cambiamenti per quanto riguarda il sistema pensionistico.
I lavoratori che si apprestano a concludere la propria carriera sanno bene di dover presentare una lunga serie di documenti, necessari per determinare l’ammontare dell’assegno pensionistico. Questo assegno rappresenta la rendita accumulata nel corso della vita lavorativa, grazie ai contributi versati.
Inoltre, già da tempo è possibile effettuare un calcolo pensionistico che tenga conto sia dei contributi accumulati presso le varie aziende, sia di quelli da lavoratore autonomo, così da vedere aumentare l’importo dell’assegno finale di pensione.
E non finisce qui: non sarà più necessario attendere i canonici 67 anni per accedere alla pensione. Chi ha già compiuto, o sta per compiere, 62 anni potrà anticipare l’uscita dal mondo del lavoro.
ln pensione a 62 anni, sta succedendo davvero: ti servono solo questi documenti
Quando parliamo di pensione, facciamo riferimento alla conclusione di un lungo percorso lavorativo. Se abbiamo accumulato i contributi necessari, è possibile anticipare il pensionamento. L’età di riferimento in questo caso è di 62 anni.
Una volta raggiunti tutti i requisiti previsti, avete tempo fino al mese di luglio per presentare l’incartamento necessario all’INPS. In questo modo, potrete chiudere la vostra carriera e accedere alla rendita maturata nel corso degli anni, ovvero all’assegno pensionistico.

Finalmente potrai dire addio al lavoro: ecco i documenti che ti servono
Il fondo di cui parliamo è la cosiddetta Quota 41 flessibile, come spiegato anche dal portale Money.it. In questo caso specifico, i lavoratori devono aver compiuto 62 anni e, nel 2026, potranno finalmente dire addio al lavoro in modo definitivo. Attualmente, la Quota 41 sembra essere l’unica vera opportunità per anticipare l’età pensionabile, dato che Quota 103 e Opzione Donna potrebbero essere cancellate definitivamente, anche se al momento manca una conferma ufficiale.
Per accedere alla Quota 41 è richiesto il raggiungimento di 41 anni di contributi, considerando anche periodi di disoccupazione, invalidità con una percentuale di almeno il 74%, situazioni di caregiver, o lavori usuranti e gravosi. Inoltre, è necessario aver versato almeno un contributo settimanale entro il 31 dicembre 1995.
Sarà poi necessario presentare la documentazione specifica, per la quale è possibile rivolgersi direttamente agli sportelli INPS. Da tenere presente che l’anticipo comporta una penalizzazione fino al 2% dell’importo dell’assegno, a meno che non si rientri in un nucleo familiare con ISEE inferiore a 35.000 €, in tal caso non si applica alcuna decurtazione.
Per ottenere ulteriori informazioni e per presentare correttamente tutta la documentazione necessaria per accedere alla Quota 41, potete affidarvi al vostro CAF di fiducia, a un consulente del lavoro oppure agli impiegati degli uffici INPS.
Infine, ma non meno importante, tutte le informazioni ufficiali e i moduli richiesti sono disponibili anche sul portale online dell’INPS, consultabile in ogni momento.