Tre libri che avete studiato alle superiori, ma che forse dovete rileggere ora che siete adulti

Ci sono libri che si leggono a scuola, ma si capiscono davvero da adulti. Per alcuni testi serve qualche anno di saggezza sulle spalle.
Quando alle superiori si studiano i grandi classici della letteratura, un po’ per obbligo un po’ per il timore della prof di italiano si perde il gusto della lettura.
Alcune opere di valore inestimabile sono affrontate senza avere gli strumenti emotivi o l’esperienza di vita necessari per coglierne pienamente il significato.
Alcuni libri, pur studiati e analizzati in classe, sono recepiti in maniera parziale ed è una lacuna che va colmata.
Ci sono tre opere che parlano in profondità all’animo umano e solamente quando si affrontano da adulti, con un vissuto alle spalle si riescono ad assimilare al meglio per cogliere il messaggio della autore.
Tre libri delle superiori che dovere recuperare
“Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello. Letto da adolescenti, il romanzo può sembrare un racconto bizzarro sull’identità. In realtà, è un’esplorazione profonda e modernissima del rapporto tra l’io e l’immagine che gli altri hanno di voi. Il protagonista, Vitangelo Moscarda, si accorge di essere mille persone diverse agli occhi degli altri e nessuna in modo autentico.
Da adulti avrete sperimentato veri conflitti con terzi, contraddizioni interiori e la sensazione di non essere mai del tutto compresi. Questo vi permette di comprendere la crisi di Moscarda e quanto Pirandello abbia scritto parole di un’attualità sconcertante.

Grande classici da leggere
“I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni è stato faticoso a scuola. In realtà un’opera ricchissima, che parla di giustizia, fede, potere e redenzione. La figura dell’Innominato, la conversione spirituale, la peste e la riflessione sulla Provvidenza assumono una risonanza diversa quando si ha maggiore consapevolezza delle difficoltà della vita. Da adulti, l’ironia di Manzoni e la complessità psicologica dei personaggi risultano molto più evidenti e affascinanti.
“La coscienza di Zeno” di Italo Svevo da ragazzi è molto complesso. Zeno Cosini, con la sua ironia peculiare e le sue autoanalisi contraddittorie, spesso confonde e annoia gli studenti. Ma da adulti, la sua figura diventa sorprendentemente attuale. Il senso di inadeguatezza, il rapporto problematico con il tempo e il bisogno di giustificare le proprie azioni sono temi universali. Comprensibili quando si sono affrontati fallimenti, scelte sbagliate e crisi personali. Svevo, attraverso la psicoanalisi e il diario di Zeno, anticipa molte tematiche moderne sull’identità e sull’autenticità che solo l’età adulta mostra nella loro durezza.