SCATTA L’AUMENTO – Se aiuti il capo lo stipendio deve salire: ogni giorno che lavori perdi soldi se non chiedi subito | Calcola quanto ti spetta

Arriva la conferma ufficiale: scatta l’aumento se aiuti il tuo capo. In questi casi lo stipendio deve aumentare, e la promozione può diventare obbligatoria.
Nel corso degli anni non è cambiato soltanto il mondo del lavoro, ma anche il modo in cui ci si approccia ad esso. Tali cambiamenti sono stati determinati da numerosi fattori, come l’introduzione di nuove professioni e persino il modo stesso di svolgerle.
Basti pensare, ad esempio, all’aumento considerevole dei lavoratori da remoto o di chi gestisce lo smart working alternato alla presenza in ufficio. Un altro dettaglio importante da considerare è l’incremento dei lavoratori autonomi, ovvero coloro che firmano un contratto di collaborazione con un’azienda, che può essere rinnovato nel tempo.
Proprio sulla base di queste dinamiche, diventa molto più frequente ritrovarsi a svolgere compiti diversi da quelli abituali, magari aiutando il proprio datore di lavoro in mansioni extra, fino a farlo diventare un’abitudine consolidata.
Sappi che in questi casi ti spetta un aumento obbligatorio dello stipendio. Anche se a volte viene negato, puoi far valere i tuoi diritti appellandoti a questa legge.
Aumento obbligatorio se aiuti il tuo capo: lo dice la legge
Come già spiegato in occasione di articoli precedenti, il mondo del lavoro è cambiato notevolmente, e con esso anche il diritto del lavoro che lo regola. Tenendo conto di questo, è importante intervenire tempestivamente nel momento in cui ti rendi conto di svolgere mansioni che non sono previste dal contratto firmato con il tuo datore di lavoro.
Capita sempre più spesso, infatti, che alcuni dipendenti svolgano incarichi completamente diversi rispetto a quelli stabiliti, aggiungendoli alle mansioni ordinarie. Tra queste rientra anche l’aiuto diretto al datore di lavoro, attività disciplinata dall’articolo 2103 del Codice Civile, che contiene una postilla significativa.
Come riportato anche dal sito brocardi.it, è possibile che il datore di lavoro affidi temporaneamente al dipendente delle mansioni superiori, senza che ciò comporti automaticamente un avanzamento di livello. Tuttavia, quando questa situazione da eccezione diventa la norma, le regole cambiano.

Ti spetta una retribuzione più alta: ora è ufficiale
Come confermato dal sito citato, nel momento in cui le mansioni superiori non sono temporanee, il lavoratore ha diritto, fin dal primo giorno, a una retribuzione corrispondente al livello superiore. Questo comporta anche un inquadramento ufficiale in una categoria più alta, sia da un punto di vista contrattuale che salariale.
È fondamentale, quindi, valutare caso per caso, tenendo presente che nel pubblico impiego non è previsto alcun riconoscimento automatico, se non attraverso selezioni formali e progressioni di carriera regolate da concorso.
Infine, ma non meno importante, per ottenere ulteriori chiarimenti, è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro o a un avvocato giuslavorista. Solo così potrai valutare se procedere con una richiesta formale di inquadramento superiore, eventualmente segnalando la situazione agli enti preposti.