ACQUA AVVELENATA – Quella che bevi ogni giorno è piena di contaminanti: la guerra è tra plastica e vetro | Effetti sulla salute

Trovata acqua avvelenata tra quelle che beviamo giorno dopo giorno, non si parla più solo della eterna guerra tra plastica e vetro.
Negli anni abbiamo avuto modo di leggere diversi rapporti scientifici riguardanti proprio l’acqua venduta nei supermercati, sia in bottiglie di vetro che di plastica. Questi studi hanno evidenziato numerosi pericoli per la salute, motivo per cui è sempre consigliato prestare la dovuta attenzione a ciò che consumiamo quotidianamente.
Sulla base di tale motivazione, dunque, recentemente si è tornati a focalizzare l’attenzione proprio sui due tipi di imballaggio, prendendo in considerazione anche quelli in metallo, come le classiche lattine che contengono acqua facilmente reperibile anche all’estero.
Lo studio ha inevitabilmente concentrato l’attenzione su due degli imballaggi più diffusi tra i consumatori di acqua, ovvero la plastica e il classico vetro.
È emerso che l’acqua che beviamo quotidianamente può essere davvero pericolosa, ci “avvelena” giorno dopo giorno, anche quando pensiamo che quella bottiglia sia la soluzione perfetta per le nostre esigenze.
Acqua avvelenata: è proprio quella che bevi ogni giorno
Esistono diversi tipi di consumatori di acqua: chi la acquista tranquillamente al supermercato in bottiglie di plastica, spesso ignari dei pericoli ai quali si espongono ogni giorno. Un’altra categoria, invece, predilige l’acqua confezionata in vetro, ritenendola più sicura.
A intervenire sulla questione, così come ci informa il portale superava.it, è uno studio riportato anche dalla Commissione Europea tramite Future Brief, che rivela come ogni persona ingerisca annualmente dalle 39.000 alle 52.000 particelle di microplastica, causando danni al sistema immunitario, alterazioni metaboliche e persino gravi conseguenze al sistema nervoso, con un aumento del rischio di tumori. Un pericolo che diventa ancora maggiore considerando che gran parte di queste particelle può derivare da una contaminazione batterica dell’acqua.

Il pericolo nell’acqua e dove meno te lo aspetti
In base a quanto riportato dal portale citato, si fa riferimento anche a un’altra ricerca pubblicata su Hall Open Science, che ha analizzato bevande comuni vendute in Francia, con imballaggi di vetro, plastica e metallo. È stato riscontrato che il pericolo più concreto e reale è nascosto proprio dove nessuno se lo aspetta: il vetro, spesso considerato il materiale più sicuro. Stiamo parlando di un materiale che può contenere fino a 50 volte più particelle rispetto alla plastica o alla lattina.
In particolare, lo studio ha evidenziato che nelle confezioni di acqua in vetro sono presenti circa 4,5 particelle per litro, rispetto a 1,6 particelle per litro nelle confezioni in plastica. Per le bibite in bottiglie di vetro, si arriva a 30 particelle per litro, per la limonata in vetro a 40 particelle per litro, e persino a 60 particelle per litro per la birra imbottigliata in vetro.
Per evitare tale contaminazione, si può soffiare con aria compressa sui tappi per rimuovere le particelle superficiali, risciacquare la bottiglia con acqua e alcol per eliminare ulteriori residui: questo semplice accorgimento può già ridurre la contaminazione fino al 60%.