Passano gli anni ma per il fandom di tutto il mondo Game of Thrones resta il campione del non sense | Le ultime due stagioni hanno davvero una sceneggiatura pessima

Il trono di spade è senza ogni dubbio una delle più belle serie tv degli ultimi anni, ma anche una delle più brutte per alcuni errori.
Non c’è dubbio che l’HBO con l’acquisto dei diritti dei romanzi di Martin abbia alzato l’asticella della qualità della serialità televisiva. Costumi, grafica e cura dei dettagli a livello cinematografico hanno fatto innamorare il mondo di Westeros e dei suoi personaggi.
Tuttavia, nel momento in cui la sceneggiatura è proseguita senza il supporto dei libri di Martin, gli scivoloni sono iniziati ad arrivare.
Questo ad un pubblico esigente non può sfuggire e ovviamente non è mai stato perdonato.
Tralasciando i buchi di trama più noti come la follia improvvisa di Daenerys, Jon che non sfida il re della notte o i poteri di Bran che emergono solo per esigenza di trama, ci sono altre incongruenze.
Scene nonsense totalmente a caso
Ci sono all’interno dello show incongruenze meno famose, ma comunque abbastanza grossolane. Una delle più assurde è il salvataggio di Jon dopo la missione per trovare un non morto. Suo zio Benjen, eroico riesce ad arrivare, mentre Jon Snow sta per soccombere all’attacco dei non morti.
Lo fa salire a cavallo e potrebbero scappare insieme, tuttavia opta per un misterioso: ” Vai, non c’è tempo” e si sacrifica così senza motivo, perché non trova un secondo per salire anche lui a cavallo.

Incongruenze in Game of Thrones
Nelle prime stagioni, la Barriera è un mostro verticale, sembra il Nanga Parbat in versione fantasy. Occorrono ascensori a manovella che impiegano ore per permettere a qualcuno di scendere. La coltre di ghiaccio è spessa chilometri ed è stata costruita da secoli come difesa solida e invalicabile. Gli sceneggiatori ad un certo punto fanno entrare in scena il Re della Notte con il drago zombie che sputa fuoco azzurro e la Barriera crolla nel giro di pochi istanti come se fosse una collina di 200 metri e non una montagna di ghiaccio artico imponente.
In tempi normali, i viaggi a cavallo da Grande Inverno a Roccia del Drago richiedevano settimane. Ma nelle ultime stagioni? Un corvo parte la mattina e il personaggio risponde la sera. Nelle ultime stagioni la strana geografia dei paesaggi voluta dagli sceneggiatori è abbastanza comica. Ad esempio, a volte Grande Inverno sembra a dieci passi dalla Barriera. Altre volte, è in un altro continente. Arya impiega sei stagioni a tornare a casa, ma Jamie a cavallo arriva a Grande Inverno in due puntate.